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Boldrini striglia Facebook: “Perché censurate chi denuncia gli insulti contro le donne?”

In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, la presidente della Camera attacca i vertici del social network e chiede per quale motivo Fb abbia censurato parzialmente la denuncia di Arianna Drago, che per prima ha portato a conoscenza del pubblico la questione relativa ai gruppi di “stupro virtuale”.
A cura di Charlotte Matteini
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LAURA-BOLDRINI

La presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini si scaglia contro Facebook e, riprendendo la denuncia di Arianna Drago relativa al fenomeno degli "stupri virtuali" sul popolare social in blu, striglia i vertici dell'azienda non solo per non aver preso i dovuti provvedimenti necessari ad arginare un fenomeno che sta diventando sempre più pervasivo, ma soprattutto per aver sanzionato quelle donne che attraverso Facebook hanno rivelato l'esistenza di questi gruppi, denunciando pubblicamente la situazione. "Arianna Drago è una ragazza che ha trovato il coraggio di denunciare un fenomeno intollerabile, quello di alcuni “gruppi chiusi” su Facebook, sui quali circolano foto rubate da profili di donne e adolescenti. Immagini che vengono poi postate in questi gruppi e ricoperte da commenti ripugnanti, tutti a sfondo sessuale", racconta la presidente della Camera.

"Arianna mi ha evidenziato una cosa gravissima: una parte del suo post di denuncia è stato oscurato da Facebook perché ‘non rispettava gli standard della comunità', prosegue Laura Boldrini, chiedendo spiegazioni direttamente alla società americana: "Su quali standard si regge questa comunità? E quali di essi Arianna avrebbe violato portando all’attenzione una pratica squallida e fortemente lesiva della dignità e dei diritti delle donne? Invece di intervenire immediatamente per chiudere questi gruppi, molti dei quali agiscono ancora sul social network, Facebook ha bloccato lei che li denuncia", sottolinea la presidente Boldrini, evidenziando inoltre che "é inaccettabile che una piattaforma globale con 28 milioni di utenti solo in Italia, che dice a parole di voler combattere l’hate speech, usi poi la censura contro chi denuncia l'odio attraverso la pubblicazione di oscenità e violenza mentre non interviene nei confronti di chi lo mette in atto e se ne fa vanto".

Il 14 gennaio scorso Arianna Drago, in un commento sotto il suo post di denuncia, aveva avvertito i commentatori del fatto che la censura si era abbattuta non sui gruppi segnalati, ma su alcuni screenshot pubblicati da lei a corredo dell'accusa: "Come qualcuno avrà notato, le quattro immagini che avevo pubblicato sono diventate soltanto una. Qualche sveglione, qualche bastardo o, perché no, qualche colpevole mi ha segnalata a Facebook e Facebook ha rimosso i contenuti perché non rispettano gli standard della sua comunità. Veniamo censurati noi che cerchiamo di divulgare un pericolo".

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