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Boeri: “Sette ore di reperibilità in malattia per tutti i dipendenti, pubblici e privati”

Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha dichiarato l’intenzione di voler estendere anche ai dipendenti del settore privato la reperibilità in malattia a sette ore giornaliere, equiparandola a quella da tempo prevista per i dipendenti statali.
A cura di Charlotte Matteini
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Nessuna differenza tra dipendenti pubblici e dipendenti privati per quanto riguarda le ore di reperibilità in malattia. Ad annunciare la rivoluzione è il presidente dell'Inps Tito Boeri che, a margine di un convegno tenutosi alla Camera questa mattina, ha dichiarato: "Le fasce di reperibilità in casa nei giorni di malattia dovrebbero essere uguali per pubblico e privato ed essere almeno di sette ore per tutti", sottolineando che "non ha senso che ci siano differenze fra pubblico e privato". La questione del diverso numero di ore di reperibilità previste per i dipendenti pubblici e privati è da tempo al centro di una diatriba che vede scontrarsi due fronti contrapposti. In particolare i dipendenti della Pubblica Amministrazione da tempo sostengono che una fascia di reperibilità pari a 7 ore giorno, tre ore in più rispetto alle canoniche 4 previste per i dipendenti privati, sia una sorta di operazione discriminatoria. Nei piani del presidente dell'Inps sembra però ora esserci almeno la volontà di equiparare le due condizioni estendendo a 7 ore giornaliere la reperibilità in malattia anche per i dipendenti privati.  "In questo modo si potrebbero ridurre le spese e gestire al meglio i medici e svolgere i controlli in modo efficiente", ha proseguito Boeri spiegando nel dettaglio la modifica che vorrebbe si apportasse alla normativa attuale.

La riforma della Pubblica Amministrazione targata Madia, in particolare, prevede che dall'entrata in vigore della nuova legge tutti i controlli fiscali relativi all'indennità di malattia vengano effettuati dall'Inps e non più anche dalla Asl, competente per i soli dipendenti statali. "Colgo l'occasione per sottolineare che il nostro istituto è pronto ad assumersi queste nuove responsabilità, ma per farlo ci occorrono delle risorse aggiuntive. Sarebbe molto importante se potessimo anche organizzare meglio, ottimizzare il tempo dei medici. Su questo terreno del monitoraggio delle assenze per malattia, posso garantire che nei prossimi mesi il nostro istituto sarà attivo", ha concluso il presidente dell'Inps.

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