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Boeri, appello al governo: “Rimettete tetto a mille euro per i pagamenti delle pensioni”

Il presidente dell’Inps sottolinea il rischio che i pensionati vengano truffati, se si estenderà anche a loro l’incremento del tetto all’uso del contante a tremila euro previsto nella legge di stabilità.
A cura di Biagio Chiariello
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Si avvicinano i giorni decisivi per l’okay definitiva alla Legge di Stabilità 2016, ma le polemiche non si spengono. L’ultima in ordine di tempo arriva dall’Inps, col presidente Tito Boeri che evidenzia come l’innalzamento da mille a 3mila euro del tetto all’uso del contante rischi di incidere sull’obbligo di pagare le pensioni solo tramite bonifici. In caso contrario “il rischio è di avere pensionati che vengono truffati nel prelievo del contante” dice Boeri. Inoltre, mantenendo il limite al contante a mille euro per il pagamento delle pensioni, ci sarebbe un vantaggio i termini operativi per lo stesso istituto nazionale di previdenza sociale. Negli ultimi 3 anni, infatti, l’Inps ha ottenuto ottimi risparmi e parte del 20% di quelli avvenuti nei costi operativi sono propri legati al pagamento degli assegni previdenziali con bonifici bancari, fa notare il Presidente dell’ente.

Boeri ha parlato dello stato dei conti dell’Inps. "A fine settembre abbiamo accumulato quasi 95 miliardi di crediti contributivi: erano 87 miliardi a fine 2014, 50 stati accumulati duranti la crisi economica. Di questi 45 miliardi sono sul lavoro dipendente e danno comunque diritto a pensione". Riguardo alla questione del disavanzo strutturale “su cui oggi sono stati dati segnali di allarmismo – precisa Boeri – io credo che bisogna essere molto chiari su cosa è il bilancio dell'Inps: l'Inps è un ente erogatore di servizi che vede transitare delle risorse che sono legate al fatto che ci sono dei diritti soggettivi stabiliti dal legislatore su cui il garante ultimo è lo Stato, per cui i cittadini non hanno nulla da temere da questi disavanzi".

"Vogliamo fare piena luce sulle posizioni dei dipendenti pubblici – ha detto ancora Boeri – e invieremo comunicazioni del debito alle amministrazioni pubbliche con la richiesta di regolarizzarle entro 30 giorni. In caso di mancata risposta invieremo un avviso bonario, ma senza risposte adeguate l’Inps non esiterà a mettere in mora le stesse amministrazioni". Lo ha affermato aggiungendo di augurarsi "di non dover arrivare a questo stato". Boeri ha ricordato come i problemi nella ricostruzione delle posizioni dei dipendenti pubblici "non pregiudicano l’erogazione degli assegni ma comportano ritardi nella possibilità di fornire estratti conto completi, nell’erogazione della prima pensione o nell’unificazione" delle posizioni. Sull’ingresso di casse private nell’Inps è importante non permettere gli errori del passato", quando casse private sono entrate con situazioni contributive pesanti "che gravavano sui contribuenti". Boeri ha quindi ribadito come l’istituto "è pronto a procedere sulle dismissioni".

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