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Bocciare alle elementari? Per il Governo si può (ma solo in casi eccezionali)

Praticamente completata la stesura dei decreti attuativi de La Buona Scuola, con la definizione dei parametri per la valutazione degli studenti. Alle elementari si potrà bocciare, ma solo “in casi comprovati ed eccezionali”.
A cura di Redazione
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Come noto, il Consiglio dei ministri ha praticamente completato la definizione dei decreti attuativi sulle deleghe del ddl La Buona Scuola, la riforma dell’istruzione avviata dal ministro Giannini e ora completata dal nuovo titolare del dicastero, Valeria Fedeli. Sostanzialmente ora manca solo la delega sulla revisione del Testo unico della scuola, che sarà affidata a un disegno di legge specifico, in modo che la riforma del Governo Renzi possa essere portata a totale compimento.

L’Ansa ha riportato un interessante episodio, che ha avuto luogo nel corso della discussione su uno degli aspetti più controversi della delega sulla valutazione degli studenti (che contiene anche le modifiche agli esami di terza media e di maturità, previste per il 2018). Stando a quanto riportato, infatti, il Governo e in particolare il ministro Fedeli avrebbero bloccato la proposta, sostenuta invece dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, di eliminare la possibilità di bocciare gli studenti delle scuole elementari. Dunque, non ci saranno modifiche e gli alunni delle elementari potranno essere bocciati, “ma solo in casi eccezionali e comprovati”. Il Corsera ricorda poi come il ministro Orlando sostenesse la proposta perché una eventuale bocciatura potrebbe rappresentare “un peso che resta tutto la vita” per un bambino delle elementari. La scelta del consiglio dei ministri è comunque destinata a far discutere, considerando che la responsabilità di ritardare il percorso formativo degli studenti delle elementari è da sempre uno degli elementi più complessi per i docenti e problematici per le stesse famiglie.

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