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Caso Ruby

Processo Ruby, la Boccassini: “Quella sera in questura ci fu un attacco militare”

Il pm Ilda Boccassini ha replicato a tutte le eccezioni presentate dai legali di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby, ribadendo la competenza del Tribunale di Milano.
A cura di Alfonso Biondi
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Pubblico Ministero Boccassini
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"Un attacco militare". Così il pm Boccassini ha definito quanto verificatosi a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando cioè negli uffici della questura di Milano di via Fatebenefratelli giunsero prima la consigliera regionale Nicole Minetti e poi la brasiliana Michelle Conceicao. Il tutto a seguito delle telefonate di Silvio Berlusconi. Davanti ai magistrati della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Ilda Boccassini ha replicato a tutte le eccezioni presentate dai legali del Presidente del Consiglio nell'ambito del cosiddetto processo Ruby che vede quest'ultimo imputato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Per quanto riguarda la competenza funzionale, la Boccassini ha dichiarato che il processo non va trasferito al Tribunale dei Ministri perché  non sussiste alcun reato ministeriale, avendo Berlusconi "abusato della qualità del suo incarico, non delle sue funzioni". Anche sulla competenza territoriale il pm ha affermato che un trasferimento al Tribunale di Monza sarebbe sbagliato, in quanto è sicuramente vero che "il funzionario di polizia Ostuni ricevette la telefonata di Berlusconi mentre era nella sua casa a Sesto San Giovanni, ma ciò non vuol dire, come sostiene la difesa, che il reato si consumò a Sesto, distretto giudiziario di Monza. La minore venne affidata a Nicole Minetti, che si recò in questura a Milano,e quindi il reato si consumò a Milano".

Il pm s'è detta certa di aver rispettato tutte le procedure del caso anche per quanto riguarda la scelta del rito immediato, reso possibile dal fatto che il rito in questione è stato chiesto "nei tempi dei 90 giorni dall'iscrizione dell'indagato e con l'evidenza della prova".

Infine la Boccassini ha assicurato che "non è stata utilizzata alcuna intercettazione con Berlusconi. Nel tabulato cartaceo si fa riferimento a 64 contatti di Ruby con utenze riferibili al presidente del Consiglio, ma nessuno di questi 64 contatti è stato usato come elemento di prova". Il processo è stato poi aggiornato il 18 luglio. Prima di quella data è anche prevista una conferenza stampa da parte di Egidio Verdini, nuovo avvocato di Ruby. Verdini ha fissato l'incontro nel suo studio per fine mese, dicendo di non poter dire altro. Il caso Ruby va avanti.

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