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Birra Peroni va ai giapponesi, ceduta dal colosso sudafricano SabMiller

Il marchio Peroni venduto al grupo Asahi per evitare contestazioni da parte dell’autorità Antitrust dell’Ue dopo la fusione tra SabMiller e Anheuser-Bush InBev.
A cura di Antonio Palma
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Lo storico marchio italiano della birra, Peroni, passa ancora di mano. Dopo l'acquisizione del marchio da parte dal colosso sudafricano SabMiller nel 2003, infatti Peroni finisce ora nelle mani dei giapponesi di Asahi. Il gruppo nipponico nella notte infatti ha raggiunto un accordo di massima con il gruppo SabMiller per acquisire sia il brand Peroni sia quello olandese Grolsch per un importo totale 3,5 miliardi di dollari. La trattativa andava avanti da tempo e si è accelerata dopo la fusione tra il gruppo anglo-sudafricano e la ex rivale belga Ab InBev che aveva posto grossi problemi alla concorrenza in Europa. Proprio per evitare contestazioni da parte dell’autorità Antitrust dell'Ue, SabMiller quindi aveva deciso di mettere sul mercato il marchio italiano e quello olandese preferendo tenere altre birre come Corona e Stella Artois.

Attorno alla Peroni in questi mesi era partita una gara tra diversi gruppi a livello mondiale che avevano espresso interesse tra cui il fondo Kkr, Fraser and Neave che fa parte di Thai Beverage e i fondi di private equity europei Pai Partners. Alla fine a spuntarla sono stati i giapponesi di Asahi, azienda leader nel Paese asiatico nel mercato della birra che con questa acquisizione cerca di espandersi all’estero soprattutto dopo il calo dei consumi registrato in patria. L'acquisto oltre ai marchi ovviamente riguarda anche le loro rispettive attività in Italia, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito.

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