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Bimbo sbranato dai dogo a Catania: madre condannata a 18 mesi, cani non saranno abbattuti

La donna condannata per omicidio colposo ma con pena sospesa dopo il patteggiamento che le ha evitato anche l’accusa di abbandono di minore. Il Gup ha deciso che i cani possono essere recuperati e li ha affidati a un’associazione animalista per la rieducazione.
A cura di Antonio Palma
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Diciotto mesi di reclusione per omicidio colposo ma con pena sospesa e beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale. È questa la sentenza di condanna contro la madre del bimbo di un anno e mezzo ucciso il 16 agosto scorso dai due cani di famiglia, due Dogo Argentino, a Mascalucia, nel Catanese. La sentenza emessa dal giudice per le udienze preliminari di Catania, Francesca Cercone, è arrivata a seguito dell'accordo tra il legale della donna e i pm della Procura della Repubblica etnea. La mamma del piccolo infatti, in accordo con l'avvocato, ha deciso di patteggiare la pena ottenendo i due benefici di legge e soprattutto evitando l'altra pesante accusa di abbandono di minore.

"Siamo felici che questa vicenda giudiziaria si sia conclusa, non c'è stato alcun abbandono di minore perché la signora ha lottato contro il cane inferocito e anche lei ha subito dei morsi" ha spiegato a Fanpage.it il legale della donna, l'avvocato Fabio Cantarella. Sin dal primo momento la donna aveva sempre sostenuto che lei era con il piccolo e di aver lottato contro i due cani che non erano mai stati aggressivi e avevano familiarità col bambino. "Avevo il bambino in mano quando uno dei cani, l'unico libero in giardino, all'improvviso, senza motivo apparente, ha aggredito il piccolo cercando di portarmelo via" aveva spiegato davanti agli inquirenti, aggiungendo: "L'ho difeso, ho combattuto, ma mi ha trascinata sul giardino. Poi sono riuscita a chiudere il cane e sono fuggita fuori casa urlando, chiedendo aiuto con mio figlio tra le braccia, ma è stato tutto inutile".

"Come abbiamo dimostrato con filmati e foto, i due cani vivevano col piccolo tranquillamente, lui gli metteva le mani in bocca, gli dava il biscottino. C'era una grande familiarità tra il bimbo e i due cani. Mai una ringhiata, mai un morso" ha confermato oggi anche  l'avvocato Fabio Cantarella, aggiungendo: "Ovviamente né la mia assistita né il marito potranno dimenticheranno ciò che è accaduto. Per avere un po' di normalità passeranno diversi anni". Nell'ambito dello stesso procedimento giudiziario, il Gup ha anche disposto che i cani non siano abbattuti, visto che una perizia ha accertato che sono recuperabili, e quindi sono stati affidati a un'associazione animalista che dovrà occuparsi della loro rieducazione.

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