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Bimba schiacciata al supermercato. Il racconto choc della madre: “Un rumore, poi il crollo”

Ieri i funerali della piccola Sofia, morta venerdì in un punto vendita Metro nella provincia di Cagliari. La madre, incinta di otto mesi, ricorda quei drammatici momenti. Intanto sono due i fronti di indagine sui quali si procede per capire cosa è successo: quello giudiziario e quello aziendale.
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A cura di Biagio Chiariello
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E’ una tragedia che ha sconvolto tutta l’Italia quella della piccola Sofia Saddi, la bimba di due anni morta schiacciata venerdì scorso dopo il crollo di uno scaffale presso il punto vendita Metro di Elmas (Cagliari). Ieri pomeriggio a Sinnai, comune dove la piccola viveva con la sua famiglia, si sono tenuti i funerali nella chiesa di Santa Barbara. Nella cittadina, alle porte di Cagliari, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e sospeso tutte le manifestazioni in calendario. Negli uffici pubblici bandiere a mezz’asta per esprimere il dolore e stare vicini alla famiglia. Nonostante la tragedia la mamma di Sofia è riuscita a parlare e ricordare quegli attimi drammatici: “Stavo spingendo il passeggino con la bambina. Improvvisamente ho sentito uno scricchiolio. Ho visto qualcosa muoversi. Il resto è ancora un brutto sogno: ho visto quella montagna precipitare…” dice in un’intervista a L’Unione Sarda. Valentina Ledda, incinta di otto mesi, era stata colta da un malore dopo la tragedia ed è stata portata in ospedale per accertamenti. Poi fortunatamente si è ripresa. Ora tutta l’Italia si stringe attorno al suo sconforto.

I genitori di Sofia non potranno più stringere a loro la piccola, ma vogliono capire cosa è accaduto quel maledetto venerdì pomeriggio. Due i fronti di indagine: quello giudiziario e quello aziendale. La procura di Cagliari, ha subito aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento contro ignoti. Nella relazione dei carabinieri della stazione di Sant’Avendrace sono contenuti i verbali delle testimonianze raccolte nel giorno dell’incidente e nella giornata di sabato: sono di alcuni dipendenti, del direttore del punto vendita Metro di Elmas, di alcuni clienti che si trovavano nei pressi della scaffalatura da dove è caduto l’imballaggio da 300 chili che ha schiacciato la piccola Sofia. Dall’altro lato anche l’azienda ha aperto un’inchiesta interna per cercare di comprende cosa è accaduto a quel carico ed eventuali responsabilità. Anche in questo caso le ipotesi sono due:  crollo strutturale della staffa che bloccava gli imballaggi, o errore umano: un carico posizionato male, o colpito da un’altra pedana in manovra. Nel frattempo il supermercato Metro resterà chiuso anche oggi, sul posto è ancora presente la fascia nera in cui si esprime cordoglio per la morte di Sofia.

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