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Biennale di Venezia, Antonio Latella nominato nuovo direttore del Settore Teatro

Il regista napoletano, uno degli esponenti di maggior fama del nostro teatro a livello europeo, è stato nominato direttore fino al 2020. “Sarà una Biennale Teatro in perenne ricerca del talento” ha dichiarato appena ricevuto l’incarico.
A cura di Redazione Cultura
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Il regista Antonio Latella è appena stato nominato alla direzione del Settore Teatro per il quadriennio 2017-2020 della Biennale di Venezia. A darne notizia è Paolo Baratta, presidente della Biennale, che comunica l’avvenuta nomina del regista napoletano. “Latella ha conquistato una posizione di grande rilievo nel teatro internazionale e potrà progettare festival di grande interesse, ma ha anche sviluppato una personale vocazione alla scoperta e alla formazione di nuovi talenti, tema quest’ultimo al quale la Biennale dedica particolare attenzione e impegno”

Già sulla cresta dell'onda da molti anni, Antonio Latella è autore di diverse rappresentazioni teatrali. Oltre a mettere in scena opere di Pasolini, Fassbinder, Genet, fra i suoi autori d’elezione, Latella ha affrontato il rapporto con la tradizione rivoluzionando classici del teatro ormai codificati, da "Natale in casa Cupiello" di Eduardo de Filippo ad "Arlecchino servitore di due padroni" ispirato a Goldoni.

Ha già avuto esperienza di direzione di un teatro, qualche anno fa, richiamato da Berlino (dove vive) a Napoli per affrontare l'esperienze di direttore al Teatro Nuovo, storica roccaforte del teatro d'avanguardia.

“Prendendo forza dall’eredità lasciata dal grande lavoro fatto in questi anni da Àlex Rigola, – dichiara il neo direttore Antonio Latella – penso ad una Biennale Teatro che possa focalizzare la propria attenzione sulla ricerca del talento, ovvero su ciò che può porre le basi per il futuro prossimo del nostro teatro. Registi, drammaturghi, attori che non hanno forse grande risonanza nel panorama teatrale di oggi, ma che già stanno lavorando per creare nuovi linguaggi della scena. Talenti capaci di coniugare tradizione e innovazione, impegnati in un continuo scambio con affermati Maestri del palcoscenico, per provare a definire, o almeno a farci intuire, il teatro di domani”.

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