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Biennale Arte di Venezia: da sabato apre al pubblico “VIVA ARTE VIVA

Al via mostra a cura Christine Macel, 120 artisti invitati, 51 paesi. Prima volta per Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria. Il presidente Baratta: “L’Esposizione ci interroga sull’attimo in cui nasce l’opera d’arte”.
A cura di Redazione Cultura
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(Photo by Awakening/Getty Images)
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La Biennale Arte di Venezia apre al pubblico da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017 ai Giardini e all’Arsenale. La cinquantasettesima edizione dell'Esposizione, curata da Christine Macel, ha come titolo "Viva arte viva". Il vernissage inizia oggi 10 maggio e continua fino a dopodomani 12, mentre la cerimonia di inaugurazione, è prevista per sabato 13 maggio. Saranno 9 i capitoli dell'esposizione attorno a cui si sviluppa "VIVA ARTE VIVA", con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall'Arsenale fino al Giardino delle Vergini.

Lungo il percorso sarà possibile ammirare l'opera di 120 artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi, 3 di questi saranno presenti per la prima volta, Si tratta di Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria. Il Padiglione Italia, in mostra alle Tese delle Vergini in Arsenale, è curato da Cecilia Alemani. Ricco come sempre il programma di Eventi Collaterali, promossi da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia. Il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, ha dichiarato:

È una Biennale che parla delle nostre abitudini, consuetudini, sogni o utopie. Una esposizione dove l'artista è pieno protagonista del suo "otium" e del suo "negotium", del suo prendersi il tempo e del suo operare nel fare arte. Ai Giardini, nel Padiglione Centrale, Macel chiama a interrogarsi su quel momento in cui "nasce l'opera d'arte", quel tempo dove "vagabondaggio mentale e ricerca" sono fondamentali. E nel padiglione iniziale ci sono le carte da parati fatte sui disegni del premier albanese Edi Rama, artista divenuto politico a tempo pieno; ci sono libri raffigurati, volumi in tessuto, le opere-diari di Abdullah Al Saadi. Emblema "delle Gioie e delle Paure", la sequenza di ritratti di Marwan con un soggetto – a dirla con la curatrice – "che si decompone lentamente, si torce, si allunga, sparisce in frammenti colorati, perdendo ogni volume.

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