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Bersani si schiera ufficialmente per il No al referendum costituzionale

Due eventi dedicati alle ragioni del No alla riforma costituzionale, organizzati dalla sinistra Pd a Ragusa e Siracusa, prevedono la partecipazione dell’ex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, che fino a pochi giorni fa aveva sostenuto che non sarebbe sceso ufficialmente in campo contro la maggioranza del proprio partito. Dopo le polemiche, Bersani ha dichiarato di non sapere nulla degli eventi e di essere stato invitato a parlare di economia.
A cura di Charlotte Matteini
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Pierluigi Bersani ospite a "In Mezz'Ora"

UPDATE Durante un'intervista concessa al quotidiano La Repubblica, Pier Luigi Bersani torna sulla polemica relativa ai suoi incontri siciliani e commenta: "Non è un mistero che una parte del centro-sinistra e degli ex elettori del Pd voteranno No. Io sto cercando di tenere insieme coloro che hanno lasciato il Pd senza che il capo del partito abbia fatto nulla per trattenerli", sottolineando che il suo intento non è affatto fare campagna pubblica per il No e creare una frattura insanabile all'interno del Partito Democratico. "Sono stato insultato da certa gente per la mia posizione, ma dico che da certa gente è meglio essere insultati che omaggiati e non ci sto, io non sono un traditore, anzi, sono stato fedele e coerente con i valori della ditta e per me la ditta è solo l'Ulivo. Io sto cercando di fermare una deriva che ci porterà a una semplificazione estrema in cui chi otterrà il 25% dei voti avrà tutto. Stiamo tirando la volata alla destra, alla destra che toglierà i voucher se non li togliamo noi, alla destra non liberista ma protezionista. La sinistra deve tornare a fare il suo mestiere, di protezione dei suoi valori".

Ha sempre dichiarato che avrebbe supportato le ragioni del No, ma che non avrebbe fatto campagna elettorale contro la riforma costituzionale in prima linea, ma a quanto pare l'ex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha cambiato idea. Nelle ultime ore, infatti, sono state pubblicate sul Web e sui social network alcune locandine relative ad eventi elettorali organizzati dal comitato del "No", precisamente due: uno a Siracusa e uno a Ragusa. Entrambe le manifestazioni, esplicitamente dedicate – sin dal titolo – alle sole ragioni del No, sembrano essere state organizzate per aprire ufficialmente, in grande stile, il rush finale della campagna a favore del No al referendum costituzionale, organizzate proprio a ridosso della visita ufficiale di Pierluigi Bersani, in Sicilia, prevista per il 7 novembre.

Non è certo una novità che Bersani sia piuttosto contrariato dalla riforma costituzionale – anzi, nello specifico dal combinato disposto con l'Italicum, che vorrebbe cambiare in alcune parti – ma soprattutto l'ex segretario del Partito Democratico ha più volte dichiarato che avrebbe potuto rivedere le proprie posizioni nel caso in cui ci fosse stata un'apertura relativa alla modifica della legge elettorale, lanciando quindi una sorta di aut aut. Matteo Renzi, durante la scorsa direzione del Partito Democratico, si era detto favorevole a una revisione dell'Italicum, ma solamente dopo il referendum costituzionale. Una promessa, quindi, ma ancora nulla di definitivo e proprio questa situazione di stallo e dubbio potrebbe portare Pierluigi Bersani a smarcarsi dalle dichiarazioni effettuate a suo tempo e decidere di prendere parte in prima persona alla campagna referendaria per il No al referendum, magari proprio a partire dal suo viaggio del 7 novembre in Sicilia.

Dal canto suo Bersani, in risposta alle polemiche scaturite dalla pubblicazione delle due locandine siciliane, ha sostenuto di non saperne nulla e di essere stato invitato a parlare di economia, intervento che dovrebbe essere completamente slegato dal contesto della campagna elettorale. "L'argomento principale è in effetti quello del Sud e del lavoro ma è chiaro che non ci fermeremo lì", ha invece dichiarato deputato bersaniano Giuseppe Zappulla,  organizzatore delle manifestazioni del 7 novembre. "Io non posso anticipare certo quello che dirà Bersani, ma non credo potrà discostarsi dalle critiche alla riforma che peraltro fece anche in Sicilia, a Catania, nel corso della Festa dell'Unità. Sono passati due mesi ma non è cambiato molto. Il lavoro della commissione sull'Italicum? Non so se c'è la volontà, di sicuro non ci sono più le condizioni per partorire una bozza credibile prima del 4 dicembre. E' il mio pensiero. Quanto a Pier Luigi, vedremo…".

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