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Bersani: “Renzi non piace più per l’aspetto etico. Su Banca Etruria non è stata detta la verità”

In un’intervista concessa al Fatto Quotidiano, Pier Luigi Bersani torna sulle vicende Consip e Banca Etruria e chiede trasparenza ai membri di governo coinvolti, Maria Elena Boschi e Luca Lotti: “Se Renzi non piace più è stato anche per l’aspetto etico. Ma ampliando lo sguardo, oltre le persone, siamo di fronte a una situazione inquietante. Io non accuso nessuno di collusione, ma qui girano barcate di soldi senza controllo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Bersani punta a formare un centrosinistra largo e inclusivo, idealmente con a capo l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che però ha già dichiarato pubblicamente di non essere intenzionato a candidarsi alle prossime elezioni. In un'intervista concessa al Fatto Quotidiano, Pier Luigi Bersani – fondatore del partito Articolo 1 – Mpd insieme agli scissionisti ex Pd Roberto Speranza, Enrico Rossi e Massimo D'Alema -, spiega quale tipo di strategia desidererebbe mettere in campo per competere alle prossime elezioni politiche. “Lo dico a tutti i miei compagni: non accontentatevi del piccione in mano, andiamoci a prendere il tacchino”, dichiara Bersani utilizzando le sue famigerate metafore.

La criptica frase tradotta significa: evitiamo i personalismi e uniamoci per costituire un centrosinistra ampio che possa effettivamente essere concorrenziale al Pd di Matteo Renzi. Secondo Bersani, Giuliano Pisapia non si sarebbe affatto tirato indietro, ma ha solamente una diversa idea di leadership: "Io ho parlato con Giuliano tante volte e so che voleva intendere. Non ha l’idea di una leadership come l’abbiamo intesa negli ultimi venti anni. La gente ne ha le scatole piene di quella roba lì. Ci vuole umiltà e io su questo sono d’accordo con lui. Lui continuerà a organizzare questo campo progressista. Noi siamo una squadra e pratichiamo uno sport di squadra, basta con le discipline individuali", sostiene l'ex segretario del Partito Democratico.

Quindi non c’è alcuna ambiguità in Pisapia.

Primo punto: oggi è nato questo manifesto del Primo Luglio e chiamiamo tutti quelli che sono interessati, la sinistra del Pd, Montanari e Falcone, Fratoianni, Civati e gli altri che vogliono venire. Io voglio un campo largo, dobbiamo essere forza di governo, un nuovo centrosinistra.

E Prodi e la sua tenda?

Conosco bene Prodi e so che non gli piace essere tirato per la giacchetta. Poi sì, sarei felicissimo se fosse con noi.

Il secondo punto?

Se per ambiguità consideriamo il rapporto con il Pd dico subito che io non rinuncio a un pezzo di popolo del Pd. Bisogna distinguere.

Tra Renzi e gli altri.

Appunto.

Bersani spiega inoltre che Mdp, attualmente in maggioranza di governo, sta perdendo al pazienza: "Mettiamola così: noi siamo una forza di maggioranza che sta perdendo la pazienza. Tra i nostri il disagio c’è ma esiste il rischio di lasciare il Paese senza una legge di stabilità e una legge elettorale. A settembre per quanto ci riguarda ci sarà il redde rationem. Faremo un certo numero di proposte. Noi siamo un campo di idee senza barriere ma con le nostre bandiere: progressività fiscale, universalismo nei servizi, valore del territorio e diritti dei lavoratori. Sull’articolo 18 andrebbe bene anche un articolo 17 e mezzo ma dobbiamo interpretare la domanda di uguaglianza, non è più possibile andare avanti con le parole d’ordine degli anni Novanta. In Europa, la flessibilità è stata barattata con troppe cose, dai migranti alle regole per le banche. Adesso leggo che la prossima ricetta per la crescita sarà quella di sforare il deficit e promettere meno tasse a tutti, più crescita e meno debito. O sulla questione sociale c’è una radicale alternatività a quello che è successo negli ultimi tre anni, altrimenti non potranno chiederci di appoggiare il governo", evidenzia Bersani.

Sullo Ius Soli, Bersani sostiene che Mdp è pronta a votare la fiducia senza alcun indugio, qualora il governo decidesse di porla a settembre, ribadendo che trattasi di una legge di civiltà necessaria. "Se Gentiloni ce lo chiede votiamo la fiducia con entrambe le mani. Anche qui: quando Renzi voleva trovare una maggioranza l’ha fatto senza problemi, adesso gli fa comodo scaricare tutto su Gentiloni. Sono espedienti tattici. Come se gli avesse fatto una foto sull’orlo del burrone dicendogli ‘fai un passo indietro'. A chi è contrario allo Ius Soli chiedo: sapete che in molte realtà a scuola ci sono più bambini migranti che italiani? Che facciamo, andiamo da loro e diciamo che alla fine della quinta elementare o della terza media non possono diventare italiani?". Per Bersani è ininfluente l'attuale questione migratoria: "Proprio perché ci sono i barconi lo devi fare adesso. Dopodiché vai in Europa con una forza maggiore e punti i piedi contro il vergognoso egoismo di tre quarti degli Stati dell’Ue. C’è bisogno di un canale organizzato che selezioni e accolga, sennò il fenomeno non è dominabile. Altro che barattare la flessibilità o farci dare dei soldi. È ora che ci prendano sul serio, anche a costo di lasciare una sedia vuota, come De Gaulle nel 1965".

In conclusione, Bersani esprime un parere sulle polemiche relative a Banca Etruria e all'inchiesta Consip che hanno coinvolto gli esponenti del governo Maria Elena Boschi e Luca Lotti: "Se sei nel cuore del Paese non puoi usare il sistema di relazioni del tuo paese, con la minuscola. Troppe cose in pochi chilometri. Non funziona così. Soprattutto se hai la presunzione di guidare l’establishment ma invece è il sistema che ne approfitta e ti usa. La Costituzione dispone che le funzioni pubbliche vadano ricoperte con disciplina e onore. Io sono amico di tutti, ma parente di nessuno. Se Lotti fosse indagato per una vicenda legata al suo ruolo di ministro dello Sport io sarei cauto, non sono giustizialista. Ma se viene accertata la versione di Marroni noi chiederemo le dimissioni". Su Banca Etruria Bersani sostiene che Boschi non abbia riferito la verità al Parlamento: "In Parlamento non ci è stata detta la verità… Negli Stati Uniti sarebbe sanzionabile. Qui non stiamo parlando di noccioline ma di fatti seri. Meno male che Andreatta non è più in vita, lui che lottò contro Calvi avrebbe dovuto vedere gente (il papà di Boschi, ndr) che va a chiedere consigli a Flavio Carboni. Se Renzi non piace più è stato anche per l’aspetto etico. Ma ampliando lo sguardo, oltre le persone, siamo di fronte a una situazione inquietante. Io non accuso nessuno di collusione, ma qui girano barcate di soldi senza controllo, acquisti dall’estero, amnistie e sanatorie e hanno aumentato pure la soglia del contante. Sono comodità per pezzi di establishment, ma sono anche varchi per la criminalità e le mafie. Non è possibile che a occuparsene siano solo quattro magistrati e un po’ di finanzieri, servono anche le leggi". 

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