815 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Aria di scissione nel Pd, Bersani: “Se Renzi dice ‘fuori fuori’ bisognerà rassegnarsi”

In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, l’ex segretario del Partito Democratico sembra avanzare un’ipotesi di scissione, sostenendo che forse, dopo i coretti pubblici rivolti all’indirizzo della minoranza dem che si rifiuta di votare Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, la scissione potrebbe essere inevitabile.
A cura di Charlotte Matteini
815 CONDIVISIONI
Pierluigi Bersani ospite a "In Mezz'Ora"

“Il Pd è un partito plurale che non può camminare sulle gambe dell’arroganza e della sudditanza”. Bersani non ci sta e critica aspramente i cori dei renziani alla Leopolda che gridavano "fuori fuori" all'indirizzo dei parlamentari ed esponenti della minoranza del Partito Democratico schierati per il No al referendum costituzionale. "Provo grande amarezza, perché vedo un partito che sta camminando largamente su due gambe: arroganza e sudditanza. E così non si va da nessuna parte. Ci vuole libertà, responsabilità, autonomia, democrazia, schiena dritta. Non arroganza e non sudditanza. Non mi interessano i tifosi leopoldini che urlano ‘fuori, fuori, fuori', ma tutti gli altri che stanno zitti. I leopoldini possono risparmiarsi il fiato, vanno già fuori parte dei nostri. Io sto cercando di tenerli dentro, ma se il segretario dice ‘fuori, fuori' bisognerà rassegnarsi", spiega l'ex segretario del Partito Democratico, che sottolinea inoltre: "Il partito è casa mia e non lo lascerò mai. E per cacciarmi non basta una Leopolda, ci vuole l’esercito".

Non sembrava accennare alcun passo indietro Pier Luigi Bersani all'indomani delle "contestazioni" che hanno visto la minoranza dem virtualmente protagonista alla Leopolda 7. Una posizione che pareva essere granitica, quella dell'ex segretario del Partito Democratico, ma che sembra essere stata parzialmente rivista, almeno così sembrerebbe, nel corso della nottata: non più di un'ora fa, infatti, sul profilo Facebook di Bersani è apparso un sibillino post: "Io dico ‘dentro, dentro', ma se il segretario dice ‘fuori fuori' bisognerà anche rassegnarsi a un certo punto".

"Questo non va bene. Sono abituato a una politica diversa. Io non voglio niente, vorrei poter dire la mia finché è consentito parlare. Mi preoccupa l’incrocio tra il referendum e l’Italicum, con un ‘governo del capo' e parte del Parlamento nominato. Non sto parlando di noccioline. Non posso tollerare questo rischio con conseguenze gravissime, mi spiace. Sul tema della costituzione non esiste una disciplina di partito. Il segretario deve dare indicazione poi ognuno sceglie con propria testa. Il ‘no' al referendum è un modo per far saltare l’Italicum, il resto sono chiacchiere. Su quel foglietto c’è scritto stai sereno, ma io voto no", ha proseguito Pier Luigi Bersani.

"Il nostro problema non è che facciamo poche leggi, è che le facciamo male. È possibile che mangiamo pane e referendum da un anno a questa parte e poi ci lamentiamo del distacco dei cittadini? Nelle famiglie si parla d’altro, dovete dirmi voi cosa devono fare i milioni di giovani che non sanno dove sbattere la testa per trovare un lavoro. Bisogna tornare con i piedi per terra e sdrammatizzare questo referendum perché impostandolo così perdiamo tutti, troviamo un Paese più diviso e gente ancora più distaccata", ha concluso Bersani.

815 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views