245 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bersani a Che Tempo Che Fa: “No ad un governissimo con Berlusconi”

Il segretario Pd ha esposto le proprie prerogative per un eventuale governo la cui guida gli sarà affidata nelle prossime settimane. Ostracismo al governissimo con il Pdl, aperture e attacchi a Beppe Grillo, interlocutore fisiologico evidentemente.
A cura di Andrea Parrella
245 CONDIVISIONI
small_121127-001213_to261112spo_8732

Pierluigi Bersani è intervenuto a Che Tempo Che Fa, ospite di Fabio Fazio, per lanciare il suo programma di governo per l'eventuale incarico che Giorgio Napolitano dovrebbe affidarli tra poche settimane. Otto punti programmatici, che tendano decisamente la mano alle forze di minoranza che dovranno votare in parlamento. Ha cominciato precisando di ammettere la propria sconfitta:

Abbiamo perso perché non abbiamo la capacità di garantire stabilità al paese. In questo momento essere responsabili vuol dire sapere di dover cambiare. Si parla di un governo di cambiamento in otto punti. Un governo che vada in parlamento a chiedere la fiducia con idee chiare su questi aspetti.

L'affermazione rilevante ma facilmente prevedibile anche prima del suo colloquio con Fazio è relativa all'accordo col Pdl per un governo di larghe intese, il cosiddetto governissimo:

Se uno va a leggere i punti che delibereremo in direzione, sono tutti punti che avevo messo nella mia campagna elettorale, però rafforzati. Guardano al cambiamento ed è chiaro che mi rivolgerei ad un parlamento che so profondamente rinnovato. Il sostegno verrà da chi ha intenzione di cambiare qualcosa, vedo difficile arrivi da chi negli ultimi dieci anni ha occupato il parlamento. E' evidente che, francamente, la sola ipotesi di andare avanti con le persone con le quali si va avanti da dieci anni, non è possibile. Qui si parla in questi giorni del fatto che forse siano stati comprati parlamentari per far cadere un governo, non sono noccioline.

L'argomento Grillo non poteva essere aggirato, consapevole che la comunicazione con i Cinque Stelle sarà fondamnetale proprio in virtù dell'assoluta ostilità all'idea di un governissimo con il Pdl. Non si parla di accordi e di ricompense per il MoVimento:

Grillo in cambio non avrà nulla. Io accordi e patti non ne apro. Grillo ha detto "vengo in parlamento", ha dei parlamentari, adesso dica cosa vuole fare. Non ci sono state conversazione con lui. Criticarci per ciò che non abbiamo fatto è piuttosto vano. Noi non abbiamo mai avuto maggioranza in parlamento. Fin qui non c'è stata possibilità di fare alcunché, adesso c'è: vogliamo fare 7-8 cose e poi vediamo?

Non manca di alcuni attacchi, critiche apparentemente costruttive a Grillo e al programma del MoVimento 5 Stelle:

Trovo Grillo debole sull'evasione fiscale. Se mi parla di riqualificazione del territorio e produzione di energia verde, sono d'accordo. Non si può non fare differenza tra destra e sinistra. Sul finanziamento ai partiti sono disposto a rivederli, non sono disposto a rinunciare ad un principio collegato alla democrazia: ovvero che la politica ha qualche forma di finanziamento pubblico, per evitare il fischio che a farla siano solo gli ottimati e i miliardari.

E nemmeno su Renzi è mancato un appunto, specialmente sulla solita cantilena secondo la quale, con il sindaco di Firenze candidato, il centrosinistra avrebbe stravinto le elezioni:

Io non sottovaluto affatto il contributo che poteva avere e ha avuto Renzi. Invito tutti a non provare a cambiare rotta rispetto all'obiettivo principale.

245 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views