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Berlusconi ricoverato di nuovo (e poi dimesso): “Il battito del cuore è irregolare”

Il leader di Forza Italia ha svolto alcuni esami per una fibrillazione atriale ed è stato dimesso intorno alle 12. “Ha accumulato un po’ di stress negli ultimi giorni” ha detto il suo medico, Alberto Zangrillo. “Non c’è da preoccuparsi, comunque” ha aggiunto.
A cura di Biagio Chiariello
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Nuovi problemi per l'ex premier Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia questa mattina è stato ricoverato in day hospital all'ospedale San Raffaele di Milano. Gli esami si sono resi necessari a causa di una leggera "fibrillazione atriale". Al suo fianco, come sempre, il medico di fiducia, e primario dell’unità di anestesia e rianimazione dell’ospedale, Alberto Zangrillo. E' stato proprio quest'ultimo a disporre gli accertamenti, che si conclusi in tarda mattina.  "È stato un po' di stress – ha spiegato il dottore –  causato dal coinvolgimento psicofisico degli ultimi 15 giorni".

Va comunque detto che negli ultimi giorni Berlusconi è stato visitato al San Raffaele di frequente. L'ultima volta prima di oggi era stata domenica 27 novembre dopo essere stato ospite di Domenica Live per la sua campagna referendaria in appoggio al No. L'obiettivo è verificare le sue condizioni dopo l’operazione al cuore dello scorso giugno e quel malore che, aveva chiarito Zangrillo, “poteva costargli la vita”. "Bene bene, mi hanno detto che è tutto a posto", aveva detto l'ex premier uscendo dall’ospedale. Oggi i medici hanno fatto alcuni esami di controllo sul pacemaker di Berlusconi, impiantato per la prima volta negli Stati Uniti, a Cleveland, nel 2006, e  poi sostituito al San Raffaele.

"Siamo di fronte a un macchina di Formula 1: straordinaria, ma che ha bisogno di essere controllata. In questo caso, stiamo facendo un piccolo check ai box", spiega oggi Zangrillo a proposito degli esami a cui l'ex Cavaliere è sottoposto. "Ora, in qualità di capo meccanico, devo consigliare prudenza e fare qualche test in più. Resta comunque la macchina più competitiva ed efficiente anche perché, nonostante la ricerca e lo studio, non c'è ad oggi niente che sia paragonabile", dice ancora il medico.

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