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Berlusconi ospite di Fazio: “Alle europee ho decretato la decadenza politica di Grillo”

L’ex premier e leader di Forza Italia ospite di Fazio a “Che Tempo che Fa” per la prima volta. Descrive il suo progetto politico per il raggruppamento dei moderati e racconta perché sia finito il patto del Nazareno. Poi conclude: “Io mi sento sereno, ho sempre fatto ciò che mi sentivo di fare rispettando tutti, soprattutto i più umili”.
A cura di A. P.
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Silvio Berlusconi è stato ospite del programma di Fabio Fazio a "Che Tempo Che Fa", dando vita ad un piccolo evento televisivo, entrando di fatto in uno di quei luoghi televisivi nei quali si era sempre rifiutato di penetrare. Dopo l'approdo a "Servizio Pubblico" nel 2013, un vero e proprio evento televisivo dal quale uscì oggettivamente vincente, il leader di Forza Italia si è sottoposto alle domande del conduttore di Rai 3 dando vita cominciando con un siparietto riferito proprio al fatto che non si siano mai incontrati in tv, come gli ha chiesto Fazio: "Si vede che i suoi inviti non me li hanno fatti pervenire. Una volta abbiamo avuto un appuntamento, abbiamo parlato al telefono di una canzone francese che dovevo cantare. Quando uno comincia ad entrare nella maturità come il signor Fazio e vede nello specchio, tutte le mattine, una barba grigia, deve avere il coraggio di tagliarsela".

Berlusconi ha poi iniziato, con la sua naturale cadenza e le sue tempistiche, a descrivere l'attuale situazione del centrodestra e il suo progetto: "In una monarchia è il sovrano che decide il successore. Nelle democrazie è il popolo che decide a chi affidarsi. Penso a qualcosa che sia un po' diverso dalle primarie. Intanto questo soggetto deve essere una coalizione dei moderati d'Italia, che sono una maggioranza numerica, ma non una maggioranza politica. Si deve dare vita ad un grande soggetto. Questa sarebbe l'unica possibile maggioranza che può sottrarre la maggioranza alla politica. Forza Italia sarà il punto di coagulo di questo raggruppamento, ma devono rientrarci altri partiti, club e altro. Non abbiamo mai imparato a votare, perché andiamo a votare e frazioniamo il nostro voto tra tanti piccoli partiti. Non si chiamerà Partito Repubblicano, perché i titolari del marchio hanno già detto di no". Il conduttore gli ha chiesto se non stia dunque pensando al suo successore:

Non ho mai pensato, francamente a un erede. Non si è ancora fatto vivo e spero lo faccia presto. Io ho un'età, sono stato giudicato incandidabile per sei anni. Io potrò andare in giro, aiutare il movimento, ma qualcuno dovrà emergere, il carisma uno o ce l'ha o non ce l'ha. E poi dovrà decidere il popolo: non con le primarie, che sono manipolabili e in Italia hanno fatto tanti danni, tra i quali scegliere i peggiori sindaci d'Italia, come quelli di Milano e Napoli.

Una riflessione di Fazio ha anche portato a chiedere per quale motivo Berlusconi non abbia mai pensato di farsi da parte: "Anch'io ambirei a riposare un po', a godermi la vita. Però le dico parole molto semplici: io nella vita ho fatto molte cose, messo in campo progetti ambiziosi che la gente normalmente irrideva e che poi, puntualmente, sono andati a buon fine. Non avevo intenzione di abbandonare la mia professione di imprenditore, ma nel '94 fui costretto dal pericolo di un'Italia che rischiava di finire in mano al Partito Comunista. Oggi la motivazione è la stessa. Renzi non è un comunista, ma si appoggia ad un partito abitato da molti personaggi che fanno riferimento a quella tradizione". Prima di attaccare Renzi e rievocare come il suo governo sia stato l'ultimo eletto dal popolo:

L'ultimo governo eletto è stato il mio, oggi il capo del governo è un signore che non è nemmeno stato eletto come parlamentare. La democrazia oggi in Italia non c'è, è sospesa, e il paese sta andando verso una crisi forte. Il Patto del Nazareno dimostra solo il nostro senso dello stato e di responsabilità. Ma i governi che abbiamo appoggiato speravamo realizzassero quella rivoluzione liberale che avevamo in mente.

Qualche commento anche inerente quei personaggi politici che sono stati protagonisti di grandi separazioni dal suo partito, come Fini e Fitto: "Hanno abbandonato Forza Italia dei professionisti della politica. Per me e per molti degli azzurri la politica è un servizio al potere, per loro è un lavoro. Prendono il partito come fosse un taxi, fino a che gli conviene e va dove loro vogliano. Alfano è attaccato alla sua poltrona con un forte affetto, diciamo…". Tra le altre cose Berlusconi ha anche detto di sentirsi colui che ha, di fatto, annullato l'effetto politico di Grillo:

Io alle europee ho decretato la decadenza politica di Grillo. Oggi non c'è nessuna possibilità che vada da alcuna parte, i suoi parlamentari non contano nulla. E' una ferita nel complesso della democrazia, ma non è più un pericolo. Il disegno politico dei Cinque Stelle è un modello demenziale e non porta da alcuna parte.

Un accenno anche al Milan e alla possibilità che possa essere ceduto: "Non è vero che il Milan potrebbe essere acquistato da un'azienda che fa parte al Partito Comunista cinese. Il mondo del calcio è cambiato, sono entrati i petrodollari. Una famiglia sola non può mettersi in concorrenza con queste disponibilità finanziarie. Sto cercando qualcuno che sia disposto a condividere con me i sacrifici finanziari. Sto cercando qualcuno che mi permetta di riportare il Milan ai suoi livelli, ovvero la squadra più titolata al mondo". Inoltre non poteva mancare un accenno all'Irlanda e la decisione di approvare i matrimoni gay: "In uno Stato Civile non vedo perché un fidanzato o una fidanzata, anche se dello stesso sesso, non possano assistere l'altro o non possano lasciare in eredità qualcosa". L'ultimo riferimento è alla sua situazione personale, se in questo momento si senta felice, oppure solo:

Non so francamente cosa sia la felicità. Io mi sento sereno, perché ho dentro di me una certezza: ho sempre fatto le cose che mi sentivo di fare ed ho sempre agito con grande rispetto nei confronti di tutti, soprattutto dei più umili.

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