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Berlusconi: “Mi candido per vincere, con il M5S al potere sarebbe una iattura”

Il leader di Forza Italia: “Al voto il prima possibile ma con nuova legge elettorale. Sono ottimista sull’esito della sentenza di Strasburgo per la mia candidatura”
A cura di Antonio Palma
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"Noi vogliamo il voto nel tempo più breve possibile, è che gli italiani possano scegliere da chi essere governati dopo Esecutivi senza legittimazione elettorale. Tuttavia è necessaria una legge elettorale che consenta, come ha detto il presidente Mattarella, di andare al voto con un sistema ordinato e razionale. Questo richiede dei tempi tecnici", lo ha spiegato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lunga intervistala Corriere della Sera nella quale fa il punto della situazione sulla suo partito, la colazione di centro destra e le possibili alleanze, nonché sul suo ruolo. Dopo la condanna e l'interdizione infatti il Cavaliere non potrebbe ricandidarsi ma conta su una sentenza favorevole della Corte di Strasburgo a cui si è rivolto.

"La Corte dovrebbe tenere conto del fatto che non è in gioco solo il destino di un cittadino europeo – sarebbe comunque una cosa importantissima – ma la democrazia di un grande Paese europeo. Mi auguro che i giudici di Strasburgo abbiano la sensibilità di tenerne conto nella tempistica della valutazione di una vicenda giudiziaria che attende già da troppo tempo" ha spiegato Berlusconi, confermando di volersi ricandidare alla guida del partito. "Sono ottimista di natura, e nonostante tutto credo nella giustizia. Quindi ritengo piuttosto probabile la mia candidatura alle prossime elezioni e assolutamente auspicabile nell’interesse della democrazia e dell’Italia" ha spiegato il leader di Forza Italia.

Per quanto riguarda le alleanze Berlusconi ammette che il polo del centrodestra è ormai cosa passata è lontana. "In molte realtà territoriali lavoriamo benissimo con la Lega e gli altri partiti del centrodestra. A livello nazionale spero possa accadere lo stesso, ma questo non può significare lo stravolgimento del nostro ruolo politico" ha sottolineato il Cavaliere, ricordando: "Non nego che con la Lega di Bossi questo fosse più facile, perché allora nella Lega prevalevano liberismo e federalismo. Io credo nell’unità del centro-destra, naturalmente, ma l’unità è un valore se si basa su un progetto comune, non su un semplice tecnicismo elettorale".

Più probabile invece un'alleanza posto voto. "Io voglio vincere le prossime elezioni con il centro-destra, che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore. Dico però che l’Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce. Oggi in Italia esistono tre grandi aree: noi, il Pd e i grillini, molto simili per consistenza numerica. Nessuno di questi tre poli allo stato sembra in grado di governare da solo. Se gli italiani non daranno più del 50% a un solo polo, sarà inevitabile accordarsi" ha spiegato Berlusconi, concludendo: "Se vincesse Grillo sarebbe ovviamente una iattura per il Paese. Ma non accadrà. Gli italiani quando sono stati chiamati ad esprimersi con il voto hanno sempre dimostrato grande buonsenso".

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