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Berlusconi: “M5S è un grave pericolo per la democrazia, peggio dei comunisti del ’94”

Intervistato da Fabrizio Boschi de Il Giornale, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato: “Siamo in un grosso guaio. Oggi chi aggredisce la democrazia, ancor più pericolosi dei comunisti del ’94, è il Movimento Cinque Stelle. Loro sono la mia più grande preoccupazione, non da politico, ma da italiano”.
A cura di Charlotte Matteini
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L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è preoccupato, ma questa volta, a oltre vent'anni di distanza dalla sua discesa in campo contro i "comunisti", il suo obiettivo è impedire che l'Italia finisca per consegnarsi al Movimento 5 Stelle. In un colloquio privato concesso al quotidiano Il Giornale, Berlusconi dichiara: "Siamo in un grosso guaio. Oggi chi aggredisce la democrazia sono altri ma, se possibile, ancor più pericolosi dei comunisti del '94: il Movimento Cinque Stelle. Loro sono la mia più grande preoccupazione, non da politico, ma da italiano. La cosa migliore da fare se andassero al governo, sarebbe cambiare Paese. Naturalmente è un paradosso, ma se ci dovesse essere una certa forza al potere, io credo che non avremmo di fronte un avvenire positivo. Al contrario. Si figuri che non ho mai fatto lavorare Grillo nelle mie tv perché voleva sempre essere pagato in nero. Possiamo consegnare il Paese a questa gente qua? L'Italia sta correndo un grave pericolo per la democrazia e il nostro dovere è quello di impedirlo", spiega Berlusconi a Fabrizio Boschi de Il Giornale.

L'ex Cavaliere al momento è concentrato su un unico obiettivo: tenere unito il centrodestra e recuperare voti. "Ho presentato il mio programma sia a Fratelli d'Italia che alla Lega. La prima occhiata ha dato dei risultati molto favorevoli. C'è il problema sulla diversa posizione sull'euro. Io dopo aver sentito diversi premi Nobel dell'economia, propendo per una non uscita dall'euro che ci costerebbe molto cara: l'euro va mantenuto soprattutto per il commercio internazionale, e va messa in circolazione una nuova lira, che diventerebbe la moneta di uso comune per le famiglie", aggiungendo che l'obiettivo del 40% dei voti alle prossime elezioni è raggiungibile. "Sono certo di poter arrivare a superare il 40%, come riuscì nel 2008, e guidare di nuovo il Paese. Puntiamo su quel 50% di italiani che, disgustati della politica e dai politici passati da un gruppo all'altro, non va più a votare e ha deciso di stare a guardare dalla finestra. Io mi ero staccato da Forza Italia. Nel 2013 venni richiamato prepotentemente perché da quel 40%, il partito, nelle mani di Verdini e Alfano, era arrivato all'11,7%. Con me, dopo pochi mesi di campagna elettorale, terminammo al 21,7%".

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