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Berlusconi: “Il momento è difficile, collaboriamo nell’interesse nazionale”

Silvio Berlusconi, in un’intervista a QN, chiede anche ai rivali politici di stare insieme per superare la crisi. E sulle eventuali primarie di Forza Italia: “Non ci saranno, resto io il leader”.
A cura di Biagio Chiariello
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Silvio Berlusconi non è intenzionato a ritirarsi dal mondo della politica. Lo ha fatto capire in un’intervista al Quotidiano nazionale, nella quale ha ribadito la volontà di chiudere alle primarie in Forza Italia. "Il Pd è ricorso alle primarie perché non aveva una classe dirigente legittimata dal voto popolare. Lo stesso Renzi ha vinto le primarie ma non è mai stato eletto dai cittadini”, dice il leader del partito di centrodestra, specificando che "da noi la situazione è ben diversa. Il leader del centrodestra è stato legittimato dal voto degli italiani in moltissime occasioni. In vent'anni, più di duecento milioni di voti". E al giornalista che gli chiede se sarebbe lui il candidato premier, se fosse possibile, l’ex Cavaliere risponde: "Tolga pure quel ‘se’. Sono certo che la Corte europea dei diritti dell' uomo cancellerà una condanna paradossale ed ingiusta".

Convergenze politiche, Berlusconi dice sì

Berlusconi, che ha precisato di essere “sempre stato ispirato da un sano patriottismo”, ha sottolineato come l'Italia sia minacciata da “una crisi economica senza precedenti” e per questo è necessario che “pur nel rispetto della diversità di ruoli e di cultura politica, ciascuno metta al primo posto l'interesse nazionale”, ha spiegato parlando indirettamente del suo rapporto con Matteo Renzi, tracciato dall'attuale fragilità italiana. “Tutti abbiamo sperato in un bipolarismo maturo nel quale, su alcuni temi di interesse generale come le regole istituzionali, si potessero trovare convergenze tra maggioranza e opposizione”, ha argomentato l'ex premier, secondo cui “oggi questo parrebbe possibile”.

Berlusconi e legge elettorale

Berlusconi nell’intervista a QN parla pure di legge elettorale e alla domanda se sia favorevole ad un sistema bipartitico dice: "Sarebbe una buona cosa. Ma la legge elettorale è fatta di tanti capitoli, che devono equilibrarsi fra loro". Quindi, rispondendo indirettamente a Renzi con cui ha avuto un incontro a Palazzo Chigi: “Non credo ci siano problemi insolubili ma spero che nessuno insista su delle forzature". Il voto anticipato? "Non credo – dice il leader di Fi – che una campagna elettorale sia quello di cui il Paese oggi ha bisogno, viste le difficoltà in cui ci troviamo".

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