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Berlusconi: “Ho subito 3 colpi di Stato, non siamo più in democrazia”

Il leader di Forza Italia torna all’antico e si dice preoccupato per la riforma della giustizia: “A rischio le nostre libertà personali”.
A cura di Redazione
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"La nostra è una situazione tale che non può essere più definita come democrazia". Con questa considerazione Silvio Berlusconi ha aperto il suo lungo intervento telefonico nel corso dell'iniziativa regionale di Forza Italia nelle Marche a Civitanova. Il leader del centrodestra ha poi continuato ripercorrendo alcune vicende personali e spiegando di aver subito una serie di attacchi dai giudici, a partire dalla sua discesa in campo e "altri tre colpi di Stato sul nostro corpo".

E proprio sulla giustizia si è a lungo soffermato il Cavaliere, ricordando "le distorsioni ed i danni" di mani Pulite e manifestando tutti i suoi dubbi sulla impostazione della riforma della Giustizia del ministro Orlando (che ha ribadito come non ci sia cenno della questione giustizia nel patto del Nazareno): "Sappiamo di doverci molto, molto preoccupare perché i giustizialisti non possano prevalere con norme che limitino la nostra libertà".

In generale, però, Berlusconi si è detto certo della necessità di una modifica sostanziale alla Costituzione, considerando che "siamo paralizzati da un assetto istituzionale che non si può cambiare dal 1948 e che rende ingovernabile il nostro paese". Il sogno politico è però sempre quello di "rendere i moderati maggioranza nel Paese" e "vincere da soli", tornando al Governo ma con un partito rinnovato. E per questo è già partita la riorganizzazione dei circoli su base territoriale, come messo nero su bianco su facebook:

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