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Berlusconi: “Forza Italia deve rinnovarsi, ma siamo noi l’alternativa a Renzi”

L’ex premier telefona al meeting del Ppe a Perugia, invocando l’unità di Fi. Ma allo stesso garantisce l’appoggio (condizionato) all’esecutivo: “Voteremo sì alla riforma del lavoro, ma solo se sarà fatta bene”
A cura di Biagio Chiariello
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A  Forza Italia serve “rivitalizzarsi e rinnovarsi”, ma non ci sono scontri dentro al partito. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente al meeting del Partito popolare europeo a Perugia, dove ha sottolineato come la sua formazione è “convintamente alternativa” all'esecutivo guidato da Matteo Renzi. Tuttavia il leader di FI continuerà ad appoggiare il Governo. Sull'articolo 18 e sulla riforma del lavoro infatti il suo partito voterà sì. "Come potremmo essere incoerenti? Se la sinistra sta facendo il contrario di quanto faceva in passato, come possiamo dire no alle riforme che volevamo? Saremmo scorretti. Se poi le riforme non saranno fatte nel modo giusto, allora diremo no", dice Berlusconi. Qualche critica all’operato di Palazzo Chigi però l’ex Cavaliere non la risparmia; in particolare per quel che riguarda la gestione degli immigrati: "Grazie a noi non veniva più un migrante dall'Africa. Venivano fermati in Libia".

Berlusconi: "Forza Italia sarà ancora protagonista in Italia"

Parlando di Forza Italia Berlusconi ha poi evidenziato: "Ho letto di presunti screzi, contrasti, divisioni credo che a Perugia in questi giorni abbiate dimostrato il contrario, che Forza Italia è unita e si sta preparando a tornare protagonista di questo Paese. Mi pare che siano altri i partiti a essere divisi dalle lotte intestine". E ancora: "Pensare che per aumentare i voti di Forza Italia ci sia solo la politica nazionale è sbagliato. Stiamo partendo con una stagione che ci porterà a piantare una bandiera di Fi in ogni comune e dare così un'incombenza diretta, una missione". Da qui l'apertura a moderati: "Non dobbiamo avere timore dei nuovi amici che si uniscono a noi, dobbiamo augurarci che tanti altri vengano e dobbiamo tenere le porte stra-aperte, abbiamo bisogno dei moderati che sono la maggioranza del paese e che non hanno votato".  E infine accusa: "Sono stato fatto fuori, per ora, dalla politica, non con gli strumenti della democrazia che sono le elezioni ma con l'uso politico della giustizia".

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