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Berlusconi condannato a 4 anni: ed ora che ne sarà del Cavaliere?

Negli ultimi tempi ci ha abituati ai suoi colpi di scena, ma dopo l’ultima condanna per frode fiscale sono in molti a giurare che l’epopea di Silvio sia giunta definitivamente al tramonto.
A cura di Biagio Chiariello
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Berlusconi condannato a 4 anni: ed ora che ne sarà del Cavaliere?

Nel day after della condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione nell'ambito del processo sui diritti tv Mediaset, l'attenzione è catalizzata su come deciderà di muoversi il Cavaliere. Anche guardando alla sua scelta di abdicare «per amore dell’Italia e fare un passo indietro. Del resto l'ex premier è stato condannato anche a 3 anni di interdizione dai pubblici uffici. Ergo: il Parlamento per lui è chiuso, per quanto la sentenza non sia ancora esecutiva. Come fa notare TgCom24, ciò vuol dire che Berlusconi si potrebbe comunque ricandidare, ma se la pena diventasse operativa nel corso del prossimo anno lo costringerebbe a lasciare qualsiasi carica pubblica. Uno sconto, ad essere precisi, gli toccherebbe anche per quanto riguarda la pena a 4 anni di reclusione, grazie all'indulto che ha condonato tre anni dalla condanna complessiva. Il problema arriverebbe «se l’ex premier incassasse una condanna definitiva sopra i 2 anni anche per il caso Ruby, automatica sarebbe la revoca del condono e l’esecuzione di entrambe le pene. E la parte civile Agenzia delle Entrate può subito andare a chiedergli i 10 milioni» scrive ancora TgCom24.

Ecco perché non sono pochi coloro che puntano sull'intenzione di Berlusconi di «mollare tutto». «Mi hanno voluto sfregiare, sono tentato di espatriare» sarebbe stato il commento di Silvio dopo aver appreso della condanna, almeno secondo quanto riporta il Messaggero. Berlusconi, dunque, vuole «lasciare l'Italia dopo questa prima condanna. Tanto più che tra non molto arriverà la sentenza sul caso Ruby e in settimana è prevista la partenza per Malindi».In Kenya lo aspetta «una nuova vacanza nel resort di Flavio Briatore. Lì lo seguirà anche l'amico Ennio Doris, il patron di Mediolanum» continua il quotidiano romano. Un espatrio, dunque. E' anche un po' l'idea Libero e di Maurizio Belpietro: «La guerra a Berlusconi non si esaurirà con il suo addio a Palazzo Chigi, ma quando il Cavaliere sarà ridotto sul lastrico, costretto come Bettino Craxi ad espatriare per non essere tradotto in galera. Così profetizzava un tempo uno che la sapeva lunga» scrive il direttore del quotidiano di centrodestra.

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