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Beppe Grillo: “Uscire dall’euro è l’unica salvezza. O sarà default”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle rilancia la proposta di un nuovo corso dell’economia italiana a partire dall’uscita dall’area euro.
A cura di Redazione
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Archiviate (per il momento) le polemiche sulle espulsioni e sulle politiche in materia di immigrazione, Beppe Grillo torna a parlare di economia e, dalle pagine del suo blog, rilancia la proposta di un referendum consultivo come primo passo verso l'abbandono della moneta unica europea. Insomma, nella lettura del capo politico del Movimento 5 Stelle, non può esserci salvezza per l'economia italiana se si continua a rinunciare alla sovranità monetaria, considerando che gli "interessi sul debito pubblico stanno ammazzando il Paese e smantellando lo Stato sociale".

Solo nel caso in cui l'Italia riuscisse a riappropriarsi della sovranità monetaria, dunque, potrebbe evitare di "fare la fine della Grecia" e riuscirebbe ad invertire un trend negativo che dura anni, con la disoccupazione in crescita e la perdita di competitività delle nostre aziende. Ecco il complesso dei ragionamenti di Grillo:

Gli interessi sul debito pubblico stanno ammazzando il Paese e smantellando lo Stato Sociale. Gli interessi passivi annui sul debito pubblico sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015. Dai 78 miliardi pagati dallo Stato per finanziare il proprio debito nel 2011 si passa agli 89 nel 2012 per salire ai 95 nel 2013 e per arrivare a quota 99,808 nel 2015. Negli ultimi 30 anni l'Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi sul debito, una mostruosità.

I miliardi che lo Stato destina al pagamento degli interessi sul debito sono sottratti ai servizi primari dei cittadini: pensioni, sanità, ammortizzatori sociali, istruzione, risorse per le PMI. Con l'euro il debito pubblico non potrà che continuare a crescere e gli interessi ad aumentare fino a quando lo Stato Sociale italiano non sarà completamente smantellato e diventerà un guscio vuoto. Un corpo spolpato dalla BCE.

Il debito pubblico va ridenominato in una nuova moneta associata al valore della nostra economia. Pagheremo quindi meno interessi sul debito. Lo Stato ricomincerebbe ad utilizzare il suo avanzo primario di cui già dispone (al netto degli interessi sul debito) per finanziare attività e welfare. Con l'Italia fuori dall'euro, le PMI italiane potranno tornare nuovamente competitive e l'occupazione in crescitae gli investitori stranieri finanzieranno comunque il nostro debito che sarà sostenibile e onorabile.

Fuori dall'euro c'è salvezza, ma il tempo è scaduto. Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall'incubo del fallimento per default. Per non finire come la Grecia. Fuori dall'euro o default. Non ci sono alternative.

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