48 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Beppe Grillo sta con i prefetti: “I migranti? Metteteli al Viminale da Alfano, c’è posto”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle torna sulla polemica tra Viminale e prefetti: “Sono usati in questi giorni come scudo da Alfano per la sua incapacità di gestire l’emergenza extracomunitari”.
A cura di Redazione
48 CONDIVISIONI
Immagine

Come vi stiamo raccontando, dopo l’annuncio della sostituzione del prefetto di Treviso, “colpevole” secondo il ministro dell’Interno Alfano, di non aver saputo gestire la vicenda dei migranti a Quinto di Treviso, si è riaccesa la polemica sull’operato dei prefetti e sui loro rapporti con il Viminale. Ieri Alfano aveva ribadito sostegno e vicinanza ai funzionari pubblici, ma aveva anche anticipato l’intervento diretto del Governo nei casi in cui si fossero evidenziate particolari criticità.

In difesa dei prefetti e contro il ministro dell’Interno si schiera invece Beppe Grillo, che pubblica l’ennesimo attacco sulle pagine del suo blog. Nella lettura del capo politico del Movimento 5 Stelle ha completamente ragione Claudio Palomba, prefetto di Lecce e presidente del Sinpref,sindacato che rappresenta oltre il 70% dei prefetti, quando lamenta che per scelte del Viminale i funzionari si trovano “a fare gli agenti immobiliari”. E, continua, servono “come scudo da Alfano per la sua incapacità di gestire l'emergenza extracomunitari”.

Ecco il ragionamento di Grillo:

I prefetti rispondono al ministro degli Interni. Sono usati in questi giorni come scudo da Alfano per la sua incapacità di gestire l'emergenza extracomunitari. L'ultimo caso è la rimozione del prefetto Maria Augusta Marrosu da Treviso per la gestione di 101 extracomunitari a Quinto, inseriti all'interno di un condominio. Ma il pesce puzza dalla testa, e la testa è Alfano. I prefetti prendono ordini non decidono, e se chi da le disposizioni è Alfano sono messi in situazioni impossibili. Si trovano a fare gli agenti immobiliari, a fare bandi per trovare un buco in cui mettere persone spesso non identificate che arrivano a ondate. La figura del prefetto fu introdotta in Italia da Napoleone nel 1802, ha la responsabilità generale dell'ordine e della sicurezza e di protezione civile nell'area di competenza. Il prefetto non è una carica elettiva, ma un dipendente del ministero degli Interni che lo usa in questi giorni come scudo umano. Questo governo conta come il due picche in Europa, lo si è visto con le quote, con i blocchi di Ventimiglia e del Brennero all'ingresso degli extracomunitari e ha come unica risorsa quella di scaricare sugli altri i propri problemi, in questo caso i prefetti, che diventano il bersaglio da colpire dato in pasto alla pubblica opinione.

Claudio Palomba, prefetto di Lecce e presidente del Sinpref,sindacato che rappresenta oltre il 70% dei prefetti ha dichiarato "Siamo soli ad applicare le direttive del governo sull'immigrazione,spesso in totale opposizione ai sindaci. Siamo bersagli in prima linea. Ci stiamo letteralmente inventando un mestiere, facciamo persino gli agenti immobiliari. Nessun prefetto ha interesse a decidere in solitudine. Tutti ci aspettiamo di confrontarci con sindaci e assessori regionali. Ma se tu la soluzione non me la dai, io devo trovare il modo di collocare le persone". Al Viminale c'è ancora posto, collocate lì i nuovi arrivi, a parte la puzza di pesce si troveranno bene.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views