31 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Beppe Grillo: “Prodi, De Benedetti e Monti i registi della nomina di Renzi”

La ricostruzione di Grillo: “La scorsa settimana è andata in onda una sceneggiata per costringere Napolitano a dimettersi e a nominare Renzie”. I protagonisti: Prodi, De Benedetti e Monti.
A cura di Redazione
31 CONDIVISIONI
Immagine

Come riconosce in chiusura di post, è sempre valido l'adagio andreottiano: "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca". Così, Beppe Grillo prova a "pensar male" ed in un post dedicato al "nonno di Montecristo, Giorgio Napolitano", ricostruisce il percorso che ha portato alla crisi di Governo, alle dimissioni di Letta e all'imminente nomina di Matteo Renzi come presidente del Consiglio incaricato della formazione di un nuovo esecutivo: "La scorsa settimana è andata in onda una sceneggiata per costringere Napolitano a dimettersi e a nominare Renzie. I protagonisti sono tre persone alle quali si può imputare tutto, ma non l'ingenuità".

I protagonisti sarebbero Prodi (che sarebbe intenzionato a succedere proprio a Napolitano), Monti (che avrebbe rilasciato dichiarazioni al giornalista Friedman ben consapevole della gravità di quanto detto) e De Benedetti (anche lui citato da Friedman e vero regista occulto dell'operazione cha porterà Renzi a Palazzo Chigi): per una operazione destinata a concludersi rapidamente, "contro" il volere dello stesso Napolitano. E al Capo dello Stato non resta appunto che la "vendetta", chiosa ironicamente Grillo: "Tornerà tra vent'anni, con maggiore esperienza e ultracentenario per la sua terza nomina a presidente della Repubblica".

Ecco il post:

Napolitano è il nonno di Montecristo. Il protagonista di una riedizione moderna del famoso romanzo "Il conte di Montecristo". Edmond Dantès venne imprigionato per opera di tre nemici, ognuno dei quali ottenne qualcosa dalla sua condanna. Fernand Mondego ne sposò la fidanzata, Danglars da scrivano di bordo divenne comandante della nave Pharaon al suo posto, Gérard de Villefort, il giudice responsabile della sua incarcerazione, fece carriera come sostituto Procuratore del Re. La scorsa settimana è andata in onda una sceneggiata per costringere Napolitano a dimettersi e a nominare Renzie. I protagonisti sono tre persone alle quali si può imputare tutto, ma non l'ingenuità. Prodi, Monti e De Benedetti rilasciano a suo tempo dichiarazioni (filmate!) al giornalista Friedman ben sapendo che sono delle vere e proprie bombe. Attestano infatti che il presidente della Repubblica si mosse, prima della crisi economica del 2011 e non dopo, per sostituire un presidente del Consiglio eletto in regolari elezioni, oltrepassando i suoi poteri. Quei filmati sono una lettera di licenziamentopreparata con cura e tenuta in un cassetto, i cui contenuti, guarda caso, sono pubblicati un giorno prima che sia discusso l'impeachment in contemporanea sul Corriere della Sera, con due pagine, e dal Financial Times, con il titolo "The italian job" in copertina. Edmond Napolitano non ci sta e grida al fumo "Fumo, solo fumo!", ma oltre al fumo c'è anche, ineludibile, l'arrosto e un impeachment alle porte. Molla quindi Letta e riceve Renzie, che poco dopo diventa il candidato unico alla presidenza del Consiglio. L'impeachment non viene neppure discusso, ma letto e liquidato dalla commissione in venti minuti netti. Un record mondiale. Un nuovo mistero per il romanzo d'appendice del Quirinale. Però, nonostante Napolitano abbia evitato un pubblico dibattito parlamentare sull'impeachment, cominciano a circolare voci insistenti sulle sue dimissioni a breve, dopo l'insediamento del nuovo governo. Ora, a pensar male si fa peccato, disse Andreotti, ma spesso ci si azzecca. Dei tre protagonisti del feuiletton, Prodi è candidato a succedere a Napolitano, De Benedetti è il primo sponsor di Renzie e Rigor Montis, che ha ritirato ad horas la fiducia del suo partitino a Letta è un possibile candidato per la presidenza di una Commissione Europea. Napolitano andrà in esilio nell'isola di Capri, incontrerà in piazzetta Scalfari sotto le spoglie dell'abate Faria, che gli spiegherà tutto del complotto, e preparerà la sua vendetta. Tornerà tra vent'anni, con maggiore esperienza e ultracentenario per la sua terza nomina a presidente della Repubblica. Vivat!

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views