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Beppe Grillo: “No all’elemosina degli 80 euro, ma reddito di cittadinanza di 780 euro”

Il leader del Movimento 5 Stelle riapre la polemica sugli 80 euro del Governo Renzi: “Subito un sostegno al reddito pari a 780 euro al mese per un nucleo familiare “.
A cura di Redazione
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Torna a parlare di reddito di cittadinanza Beppe Grillo, prendendo al balzo l’occasione offertagli dalla lettera aperta inviata da Gianni Cuperlo a Matteo Renzi. L’esponente della minoranza del Partito Democratico, infatti, aveva invitato il Presidente del Consiglio a riaprire la riflessione sugli strumenti per il contrasto alla povertà, veri assenti della politica economico – sociale dell’esecutivo guidato dall’ex Sindaco di Firenze. Così, il capo politico del Movimento 5 Stelle (che peraltro proprio oggi ha rendicontato sul lavoro “Comitato d’Appello”, creato per gestire alcune dinamiche organizzative) rilancia la battaglia per l’introduzione anche in Italia del reddito di cittadinanza.

Esiste già un Disegno di Legge concreto e con coperture”, spiega una nota del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, spiegando come si tratti di uno strumento essenziale per “contrastare la povertà in modo propositivo” senza strumentalizzazioni o propaganda elettoralistica. Una riflessione che si chiude proprio con un appello a Cuperlo: “Se ci sei, batti un colpo”.

"Cuperlo si è svegliato… si sveglia parlando di Reddito di Cittadinanza e manda una letterina al suo Presidente Renzi.

Il Reddito di Cittadinanza è il primo punto del programma con cui il MoVimento 5 Stelle si è presentato alle elezioni politiche in cui è stato votato come prima forza politica dal 25% degli italiani. Sin dall’inizio della legislatura proponiamo l’Istituzione di questa misura che tutela più di 9 milioni di individui che vivono al di sotto della soglia di povertà. 9 milioni Cuperlo, non 2!

Un sostegno al reddito pari a 780 euro al mese per un nucleo familiare composto da una sola persona che riprende i principi contenuti nella risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010 e avvalorato dal rapporto ISTAT sulle condizioni del Paese. L’unica condizione che si chiede al beneficiario è di effettuare ricerca attiva del lavoro per due ore giornaliere, frequentare dei percorsi di istruzione, formazione o riqualificazione che gli consentano di passare da un settore produttivo a un altro seguendo le sue competenze, di effettuare non più di 8 ore settimanali di volontariato per aiutare la comunità e di accettare il lavoro proposto dai Centri per l'Impiego.

Caro Renzi, non si parla di regalare manodopera a costo zero al terzo settore, si parla di dignità umana! Si parla di rendere il lavoro un diritto e non una concessione come il PD vorrebbe far diventare, si parla di rendere il cittadino libero dal voto di scambio politico mafioso.

Esiste già un Disegno di Legge concreto e con coperture, il 1148 incardinato in Commissione Lavoro al Senato il 7 gennaio 2015 e del quale il MoVimento 5 Stelle ha chiesto la calendarizzazione in aula per fine marzo 2015. Parlare oggi di contrastare la povertà in modo propositivo vuol dire appoggiare e sostenere questo disegno di Legge sul “Reddito di Cittadinanza”. Tutte il resto è pura propaganda, la stessa che ci accompagna da 365 giorni (quelli del governo Renzi) fatti di tweet, di annunci, di proclami che hanno avuto come seguito la distruzione dello statuto dei lavoratori e la precarizzazione di milioni di cittadini italiani che non vedono altro futuro se non fuori dai nostri confini.

Non vi permetteremo di strumentalizzare né i poveri né la povertà.

Se la minoranza pd vuole portare avanti il dibattito parlamentare sul reddito di cittadinanza, i suoi membri si impegnino a far calendarizzare al più presto in Aula la discussione sul nostro disegno di Legge. Cuperlo batti un colpo!"

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