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Beppe Grillo: “Elezioni e manifestazioni non bastano più, dobbiamo inventarci qualcosa”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, citando Mina e il Tao Te Ching, scrive una specie di poesia in cui commenta laconico: “Contro corrotti e corruttori le parole non bastano più”. E nemmeno contro questo Governo…
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui l’Aula del Senato torna ad occuparsi del disegno di legge anticorruzione, Beppe Grillo commenta laconicamente la situazione politica attuale, lasciandosi andare ad una serie di amare considerazione (peraltro utilizzando uno stile di “prosa ritmata” e citando sia Mina che il Tao The Ching, il libro della Via e della Virtù). C’è la necessità, nella lettura del capo politico del Movimento 5 Stelle, di trovare nuovi strumenti e nuove forme di mobilitazione, dal momento che “contro ladri e corrotti” non bastano le denunce, contro “le menzogne del Governo” e l’assenza del Parlamento “le parole non bastano più”. E non servono nemmeno le manifestazioni, le stesse elezioni: bisogna, scrive Grillo, “inventarci qualcos'altro di fronte alla sfacciataggine del Potere, alla distruzione del Paese, alle famiglie ridotte in povertà”. Insomma, nuove forme e nuove idee contro “un parlamento incostituzionale, un presidente del consiglio mai eletto dalle urne, istituzioni prive di ogni legittimità, centinaia di miliardi rubati con le Grandi Opere Inutili, Mafiacapitale, Expo, Mose, Tav, Salerno-Reggio Calabria”.

E una consapevolezza amara si fa strada, assieme ad una nuova "determinazione": “Questo lo abbiamo imparato. Abbiamo giocato con dei bari, siamo stati forse ingenui, credevamo che avessero un minimo di pudore nel macellare la democrazia, ma la stanno addirittura squartando sotto i nostri occhi abusando delle loro cariche. Cambieremo gioco, definiremo le nostre regole sul territorio”.

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