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Beppe Grillo: “Diritto di voto sia dato anche ai sedicenni”

“In molti Paesi esiste già, sarebbe un corretto equilibrio generazionale”, ha spiegato sul suo blog. Secondo il fondatore del M5s, “la paura dei giovani è l’unico motivo per non dare loro il voto, forse perchè sono i più informati e sfuggono ai controllo dei media controllati dal regime e con il loro voto cambierebbero il Paese”.
A cura di Claudia Torrisi
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Dalle pagine del suo blog, Beppe Grillo invoca la possibilità di votare per i ragazzi di sedici anni. "A sedici anni puoi lavorare, puoi pagare le tasse, ma non puoi votare. Un giovane non può determinare il suo futuro attraverso la scelta del governo nazionale del suo Paese. È un controsenso perché il giovane è il primo a doversi esprimere sul futuro, è colui infatti che lo vivrà più di altri, che ha più diritto a esprimersi su scelte realmente sostenibili", si legge nel post. "Che mondo lo aspetta – si domanda Grillo – con le decisioni folli fatte dalle generazioni che lo hanno preceduto? Generazioni che probabilmente maledirà in futuro? Se un sedicenne è immaturo (una vecchia leggenda…) come giudicare maturi o saggi coloro che investono in armi, distruggono l'ambiente, scatenano le guerre, che gli sottraggono il diritto alla pensione e al lavoro?".

Il post prosegue analizzando la situazione italiana: "Siamo il Paese con le soglie d'età per entrare in Parlamento tra le più alte al mondo: 25 anni per essere eletti alla Camera e 40 per il Senato. Con la popolazione più anziana d'Europa e i giovani con il tasso di disoccupazione più alto d'Europa (40% tra i 18 e i 24 anni)". Un accenno viene fatto anche a quanto accade negli altri paesi. "Il voto a sedici anni – nota Grillo – esiste già in molti Stati: Austria, Argentina, Brasile, Ecuador, isola di Man, di Jersey e di Guersney, Cuba, in Svizzera nel cantone di Glarona e in Germania in molti Lander e in Scozia per il referendum sull'indipendenza. I 16 e i 17enni in Italia sono circa un milione e centomila, se potessero votare pareggebbero gli elettori cosiddetti anziani sopra i 65 anni. Sarebbe un più corretto equilibrio generazionale".

Infine, "il voto è anche uno strumento per arrestare il fenomeno di distacco dalla politica da parte dei giovani cittadini. Il M5S ha ha votato per l'estensione del voto ai sedicenni nella riforma della legge elettorale europea, nel Parlamento italiano ha presentato una mozione di riforma costituzionale e istituzionale per estendere il voto anche ai referendum popolari sulla modifica di Governo e di Stato. Entrambe le proposte sono state bocciate". Per Grillo "la paura dei giovani è l'unico motivo per non dare loro il voto, forse perchè sono i più informati e sfuggono ai controllo dei media controllati dal regime e con il loro voto cambierebbero il Paese".

Secondo il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, però, la proposta è "la battuta comica meno divertente di Beppe Grillo": "A sedici anni si è in età evolutiva, cioè un periodo preziosissimo di formazione, di maturazione, in cui l'individuo palesa del tutto naturalmente instabilità emotive di non poco conto ed è per tali ragioni che la visione grillina è inaccettabile".

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