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Beppe Grillo: “Crocetta è un messaggio del Pd alla mafia: ‘non vi disturberemo’”

In un’intervista concessa da Beppe Grillo al mensile “S” il comico torna a criticare fortemente il Partito Democratico e annuncia: “Siamo una forza consistente e reale, è pertanto naturale che andremo al governo del Paese come è naturale che ci debbano tornare i cittadini”. Il Partito Democratico palermitano annuncia la querela. Renzi: “Non cadiamo nel suo gioco, non dobbiamo rispondergli”.
A cura di Charlotte Matteini
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Secondo Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle andrà al governo del Paese e sarà un'ascesa del tutto naturale. A dichiararlo è stato lo stesso comico, fondatore insieme a Gianroberto Casaleggio del M5S, in un'intervista concessa al mensile "S": "Quello che stiamo ottenendo è di essere una soluzione per i cittadini italiani che vogliono tornare protagonisti della vita politica del loro paese. Siamo nati e continuiamo a crescere in modo spontaneo, senza ideologia. Non siamo un prodotto dell’uomo inventato come una campagna pubblicitaria, non siamo un fenomeno di doping della politica. Siamo una forza consistente e reale, è pertanto naturale che andremo al governo del Paese come è naturale che ci debbano tornare i cittadini. La Sicilia ha avuto l'intelligenza di Majorana e la profondità di Pirandello, la ferocia di Riina e la gestione del potere di Provenzano. La Sicilia è eterna. E' crudele. E' indefinibile. E' ovunque ci sia un siciliano. Per chi vi è nato, Palermo è il centro del mondo. La Sicilia ha tutto. Sole, mare, paesaggi, arte, storia, agricoltura. La Sicilia non ha niente. Inceneritori, emigrazione, criminalità. E' una chimera nata con l'Unità d'Italia. Una Nazione? Stato? Regione? In crisi di identità o, forse, con identità multiple. In Sicilia si dice ancora cattivo come un piemontese. I libri di storia raccontano la favola di mille camicie rosse che liberano un'isola di milioni di persone. Quell'isola è in catene. E' autonoma, ma senza autonomia. Ricca, ma povera. Ha il maggior numero di patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in Italia. Catania e Palermo sono sommerse dai debiti. L'Italia non ha fatto bene alla Sicilia.Forse, da sola, la Sicilia può risorgere. Con l'Italia, questa Italia, può solo affondare. U pisci feti da testa. E la testa è a Roma", spiega Beppe Grillo.

Parlando della situazione della Regione Sicilia, dove il Movimento 5 Stelle presenterà un candidato governatore alle prossime elezioni previste in autunno, Beppe Grillo dichiara: "Parlare di un prima e di un dopo Crocetta (attuale presidente della Regione Sicilia, ndr) conferirebbe al PD una consistenza che non ha mai avuto, né in Italia e tantomeno in Sicilia. La loro filosofia, nelle regioni con una storia di criminalità organizzata consolidata, si riassume nelle figure di Crocetta qui e De Luca in Campania. In Sicilia non esistono proprio e mandano un rappresentante filosofico-inconcludente in attesa di sviluppi. In Campania il linguaggio è ben diverso, fa accapponare la pelle, la dimostrazione plastica del fatto che il PD non ha una propria consistenza, ma che è invasivamente disposto ad assumere qualunque forma pur di essere lì il giorno in cui la banca dei loro sogni gli conferirà il “buffetto d’oro”. E’ come l’acqua che prende la forma da prendere, neppure quella che resta, quella che va presa per dare meno noie possibili al malaffare in corso e magari pure qualche appoggio logistico/culturale", spiega Grillo. "L'insussistenza di Crocetta è un messaggio preciso del PD alla mafia siciliana: ‘noi non disturberemo'", prosegue Grillo.

Non è andata per niente bene con il sindaco grillino neo eletto a Gela, pensate che la strada delle espulsioni vi premi o sarebbe meglio il dialogo?

Adesso quel sindaco non ci rappresenta più. Il dialogo? Questa domanda mi fa precipitare indietro nella storia, io dialogo con chi cerca di ottenere obiettivi simili a quelli che mi sono posto io, non con tutti a prescindere. Cosa significa “dialogo” in casi come questo? Cercargli un'altra poltrona? Fare delle belle foto sorridenti insieme: l’Italia è soffocata da queste consuetudini velenose. Non cerchiamo di essere premiati dal dialogo o da qualcos’altro, vogliamo semplicemente che il nostro messaggio arrivi chiaro, i cittadini sceglieranno.

Per quanto riguarda il famigerato "ponte sullo Stretto di Messina", il fondatore del Movimento 5 Stelle torna a esporre la sua contrarietà all'opera pubblica: "In questo caso il cittadino siciliano dovrebbe sentirsi offeso due volte: il ponte è riciclaggio sia locale che nazionale, il PD ha soltanto aggiunto un’opzione: dovrebbe fare anche da salvagente per loro. Il ponte come distrattore di massa e specchietto per i meno scaltri fra i grandi faccendieri industriali, che ancora giocano a prometterne la costruzione a qualcuno", aggiungendo che rispetto alle eventuali penali previste da contratto "penso che quel denaro era pubblico e pubblico deve ritornare".

– Siamo la regione con il più alto tasso d’incompiute e di crolli nelle infrastrutture. Affrontare il problema si può? E come?

Potrei dirle che ogni incompiuta fa storia a sé, in parte è la verità, ma così sei già inciampato nella “trappola dell’incompiuta”, perché le hai dato attenzione, ne hai fatto un caso. E allora, appena se ne fa un caso si finisce per legittimare quelli che vogliono buttarci altri soldi dei cittadini per sistemarci qualche parente, qualche sodale e qualche cellula dormiente mafiosa. Le incompiute hanno una sola soluzione: non se ne devono iniziare altre, lo stesso discorso che vale per il ponte… se parli del ponte lo fai per dimenticarti dell’altra grande incompiuta (la SA-RC).

– Il Centrodestra in Sicilia sta tornando a crescere nei sondaggi. Dicono di non temere affatto il centrosinistra, ma vogliono organizzarsi per sfidare voi 5 Stelle. Crede che i siciliani possano essere attirati ancora dalle campane di Miccichè e Berlusconi del 61 a zero?

Essere inseguiti da Berlusconi è tanto inedito (dicono tutti che i fantasmi non esistono) quanto poco interessante, difficile dare importanza a certi ricordi con tutto il futuro che ci aspetta. Ignorarlo è l’unica scelta strategica da fare veramente. Lo psiconano vive la Sicilia come il punto di riferimento iniziale delle sua storia personale e politica e sta cercando di scatramarsi partendo da qui. Un vero incubo che potrebbe diventare un fantasma soltanto se c’è rimasto ancora qualcuno disposto a prenderlo sul serio, certo noi non lo abbiamo mai fatto, perché dovremmo cominciare ora. Non credo che i siciliani vogliano cascarci di nuovo.

Tornando sulla polemica contro le organizzazioni non governative impegnate nel Mediterraneo, Grillo commenta: "L’unica cosa da approfondire è il ruolo e le attività delle Ong. Noi abbiamo solo evidenziato quello che è sotto gli occhi di tutti. Fra non molto bisognerà attendere l’esito delle indagini. In molti operano per trasformare la disperazione di queste persone nel fenomeno del “caro estinto” europeo. L’unica cosa che c’è da imparare da questo intreccio riguarda la geopolitica del malaffare, questa è la faccia europea dello sfruttamento intensivo dei danni che creiamo… tante belle organizzazioni non regolamentate ma protette dall’establishment hanno avuto guai serissimi con la giustizia".

Pd querela Grillo: "Affermazioni gravissime"

“Ho chiesto al segretario regionale del Pd Fausto Raciti e al tesoriere Lillo Speziale di sporgere querela per diffamazione nei confronti del leader del Movimento 5 Stelle. La gravità delle affermazioni di Grillo travalicano la normale e legittima dialettica politica. Insinuare che il Pd possa avere favorito in qualsivoglia maniera la mafia è un’affermazione di una gravità inaudita. Falsa, volgare e irrispettosa nei confronti di tutte quelle donne e uomini del Pd che, seguendo le orme dei grandi dirigenti comunisti del passato morti per mano mafiosa, fanno della lotta a Cosa Nostra il momento fondante della loro azione politica. Le parole di Grillo non sono supportate da fatti, circostanze e motivazioni. Sono campate in aria, così comela stragrande maggioranza delle sue stralunate e quotidiane mistificazioni”, ha dichiarato il segretario provinciale del Pd di Palermo Carmelo Miceli.

Renzi: "Non cadiamo nel suo gioco, ignoriamolo"

"Oggi Beppe Grillo usa l’anniversario della strage di Capaci per fare polemica sul PD e la mafia. Vorrei chiedere a tutti i democratici di non cadere nel suo gioco e di non rispondergli. Perché la data di oggi deve unire gli italiani, non dividerli.  Ci sono delle date che non si cancellano: puoi strappare il foglietto dal calendario, ma non lo strapperai mai dalla mente. Il 23 maggio 1992 è una di quelle. Ho in mente precisi e nitidi i momenti di quel pomeriggio: i TG che danno la notizia sbigottiti, gli occhi puntati sul televideo, le orecchie incollate alla radio. Poi le prime immagini atroci in Tv. E soprattutto mi ricordo una sorta di sensazione strana personale, un misto di impotenza e spossatezza che a 17 anni può sembrare una contraddizione in termini. Quell’estate resterà per la mia generazione la ferità più profonda, per la morte di Giovanni Falcone prima e di Paolo Borsellino poi, insieme a Francesca Morvillo Falcone e alla donna e agli uomini della scorta".

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