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Benzina, la folle corsa dei prezzi: al Centro la verde tocca quota 1,80 euro

Non si fermano gli aumenti sul prezzo della benzina, con un litro di verde che nelle regioni del Centro sfonda quota 1,80 euro. A pesare suoi nuovi rincari da record sono le tensioni internazionali. Le associazioni dei consumatori invitano allo sciopero per il 5 e 6 gennaio.
A cura di Biagio Chiariello
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non si fermano gli aumenti del prezzo del carburante

Non arresta a fermarsi l'aumento dei prezzi della benzina. Dopo la stangata di inizio anno con un litro di carburante che sfiorava gli 1,74 euro al litro, ora un altro ritocco del prezzo della verde a cui corrisponde, peraltro, un nuovo record. La verde tocca infatti la punta massima del 1,802 euro/litro al Centro Italia, con una media nazionale che si attesta a quota 1,742 euro, come rileva Quotidiano Energia. Il diesel è invece sopra 1,7 euro/litro e raggiunge picchi di 1,731 euro/litro al Sud.

QE spiega che l'ennesimo rincaro è da attribuire alla pressioni internazioni subite dalle compagnie petrolifere «dopo il tentativo di autoregolamentazione», poi fallito. Così da un minimo di 0,4 centesimi e 0,6 centesimi per benzina e diesel,si è passati ad 1 centesimo al litro per entrambi i carburanti. In particolare, a gravare sugli aumenti del carburante ha contribuito «la salita del Brent dopo la notizia di un accordo di massima nell’Ue per un embargo alle importazioni di greggio dall’Iran, ma anche i guai finanziari di Petroplus e le tensioni sulla disponibilità dei derivati in Europa».

Stamattina gli italiani avranno notato che la Q8 ha rincarato il costo della verde di 1,1 centesimi e quello del gasolio di 0,8 centesimi e Shell ha ritocco di 1 centesimo entrambi i carburanti. L'Eni si è fermata a soli 0,4 centesimi sulla benzina e di 0,6 centesimi sul diesel.  Per la Esso 0,5 per la benzina e 0,7 centesimi per il gasolio, mentre TotalErg di 0,7 centesimi sui due prodotti. E c'è da dire che tali numeri rimangono comunque al di sotto «di quanto era ipotizzabile».

L'Adoc onferma lo sciopero della benzina per il 5 e 6 gennaio

A denunciare la «drammatica» situazione dei prezzi della benzina in Italia è arrivata che stima in un aumento di 202 euro rispetto allo scorso anno le spese in carburante per il 2012. Pertanto l' Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori:

Conferma lo sciopero della benzina del 5 e 6 gennaio, sciopero che sarà possibile revocare solo se il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera deciderà, prima di quelle date, di convocare ad un unico tavolo di confronto l’Unione Petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori, per stabilire finalmente nuove regole finalizzate ad aumentare la concorrenza nel settore e punire le speculazioni sui prezzi.

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