Basilicata, il governatore Pittella (Pd) “indagato per corruzione elettorale”
Il governatore della Basilicata, Marcello Pittella del Pd, sarebbe indagato per “corruzione elettorale”, nell’ambito dell’inchiesta sul dissesto del comune di Potenza. La notizia è riportata dall’edizione locale de Il Quotidiano del Sud, che evidenzia come già nelle scorse settimane gli investigatori avevano notificato i primi avvisi di garanzia al Presidente della Regione, eletto nel 18 novembre 2013. Il nome di Pittella è stato iscritto in una lista di 35 soggetti indagati. Fra questi vi sarebbero Vito Santarsiero (Pd) ex sindaco e oggi consigliere regionale, Franco Mollica (Udc) vecchia guardia del consiglio regionale lucano e Giuseppe Ginefra e Federico Pace (ambedue Pd). Fonti giudiziarie precisano che il provvedimento è “un atto dovuto e prudente”: il reato di corruzione elettorale è nato con il “Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali”. Punisce “chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, da’, offre o promette qualunque utilità a uno o più elettori”.
Basilicata, l'indagine su Pittella
L’inchiesta era partita alla fine del 2014 per far luce sulle cause e il carattere del disavanzo da quasi 24 milioni di euro che ha portato l’attuale amministrazione alla dichiarazione di dissesto. Nel mirino, evidenzia sempre il Quotidiano del Sud, sono finiti in primis l’appalto da un milione e mezzo all’anno per pulizie, piccola manutenzione e servizi vari, e il contratto di trasporto pubblico, che da solo ne valeva 12 (fino alla conclusione dell’ultima gara che ne ha dimezzato il costo. A dare il Là all’indagine sarebbe stata la denuncia di un ex lavoratore della cooperativa Ariete, licenziato dopo l’adesione del comune alla convenzione con la centrale d’acquisto del Ministero dell’Economia (Consip). Pittella è stato già condannato dalla Corte dei conti di Potenza nel gennaio 2015 per i rimborsi illeciti ottenuti tra il 2009 e 2010 a “risarcire il danno prodotto alla Regione Basilicata” per l'ammontare di 6319,84 euro.