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Barista evade 95 centesimi: 2.400 euro di multa e locale chiuso 3 giorni

Il titolare di un bar di Carpi non ha emesso 4 scontrini tra il 2007 e il 2012: l’Agenzia delle Entrate lo ha sanzionato con 2.400 euro di multa e tre giorni di chiusura del locale.
A cura di D. F.
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L'evasione fiscale è un reato e chi la pratica è assimilabile a un "ladro". Ma, proprio nei giorni in cui esplode lo scandalo di Swissleaks, con migliaia di italiani detentori di un conto in Svizzera, incuriosisce la vicenda di un uomo, titolare di un bar a Carpi, costretto a chiudere per tre giorni la sua attività e a pagare una multa salatissima di 2.400 euro per un'evasione di 95 centesimi di euro. La sanzione è stata comminata dall'Agenzia delle Entrate: "Lavoro a Carpi da 23 anni e l’ho sempre fatto nel rispetto delle regole – commenta il titolare del Romeo Caffè Restaurant – ora per 95 centesimi mi trattano come se fossi Al Capone: mettere i sigilli alla porta per tre giorni, precludendo l’ingresso anche allo staff, mi sembra eccessivo".

La sanzione da parte dell'Agenzia delle Entrate è stata innescata da un controllo delle Fiamme Gialle di Carpi, che hanno scoperto la mancata emissione di quattro scontrini dal 2007 al 2012. In questi casi la legge prevede la sospensione della licenza e dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività da un minimo di 3 giorni a un massimo di 6 mesi. Nella fattispecie i quattro scontrini valgono in tutto 50 centesimi e 20 euro, mentre il valore totale dell’evasione è pari a 95 centesimi di euro. "In due casi si tratta di clienti che sono usciti dimenticandosi lo scontrino sul bancone, in un altro caso il cliente era uscito a fumare mentre consumava e non aveva ancora pagato – spiega il titolare del bar – abbiamo fatto ricorso ma purtroppo abbiamo perso".

Gli agenti della Guardia di Finanza non hanno voluto chiudere un occhio e, dopo aver segnalato il caso all'Agenzia delle Entrate, hanno emesso sanzioni da quasi 600 euro a scontrino: "Capisco la lotta all’evasione fiscale e sono d’accordo – commenta il titolare del bar – ma chiudere un locale per tre giorni con i sigilli alla porta è una pena troppo alta rispetto a quello che è successo. Se avessi voluto evadere le tasse avrei fatto ben altro, non un’evasione di pochi centesimi su qualche colazione".

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