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Barista di Reggio Emilia: “Le persone di colore non sono idonee a lavorare nei bar”

Sergio Rossi, titolare del Ca’ di pom, bar-risto di Reggio Emilia, ha espresso la sua solidarietà al collega romagnolo che la scorsa settimana si è rifiutato di assumere un cameriere perché di colore.
A cura di D. F.
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"Ma quale razzismo, qui si tratta semplicemente di obiettività. L’albergatore romagnolo ha fatto benissimo a dire no al ragazzo di colore come cameriere. Non si deve scusare di nulla. Io faccio lo stesso tipo di scelta per il mio locale. È tempo di dire basta a questo strisciante buonismo: è preoccupante e persino pericoloso". A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Sergio Rossi, titolare del Ca’ di pom, bar-risto di via Roma a Reggio Emilia che ha deciso di prendere le difese del ristoratore di Cervia che la scorsa settimana aveva rifiutato di assumere Paolo Grottanelli.

Il milanese, di 29 anni, si era visto rifiutare un'assunzione presso un ristorante romagnolo esclusivamente per il colore della sua pelle. Il ragazzo aveva spedito il suo curriculum ed era stato in un primo momento selezionato sulla base delle sue competenze professionali; i titolari della struttura ricettiva tuttavia avevano deciso di fare marcia indietro e scrivere esplicitamente a Paolo le ragioni: "Mi spiace Paolo ma non posso mettere ragazzi di colore in sala, qui in Romagna sono molto indietro con la mentalità… Scusami ma non posso farti venire giù. Ciao". Il caso aveva fatto molto discutere, tanto che il ristoratore aveva deciso di scusarsi pubblicamente.

Un barista emiliano: "Una persona di colore può creare dei disagi"

Malgrado la vicenda avesse suscitato un comprensibilissimo moto di indignazione il barista di Reggio Emilia, intervistato da La Vita In Diretta, ha sentito il dovere di esprimere la propria solidarietà al ristoratore romagnolo: "Ho mandato una mail di solidarietà ad un ristoratore di Cervia che non aveva accettato un ragazzo di colore nella sua attività. Io ho una partita Iva e credo che un barista di colore non sia idoneo alla mia attività. Ma non è che perché uno sia di colore sia più imbranato o meno bravo degli altri". Poi, di male in peggio, ha continuato: "Non c'è un tipo di colore adatto, il problema è che qui è una zona dove ci sono molti extracomunitari. Se mi dice il colore sono tutti i colori, adesso sono tutti stranieri. La mia idea imprenditoriale è questa, non è che siano più brutti o cattivi, semplicemente io ho un tipo di clientela in una posizione tale in cui credo che un barista debba essere possibilmente bianco, italiano. Una persona di colore può creare dei disagi".

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