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Bari, preside candidata alle regionali invia sms ai genitori degli studenti

L’sms è stato spedito ai genitori di tutti gli studenti dalla candidata di centrodestra Linda Cucumazzo, preside di una scuola.
A cura di D. F.
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Che in periodo di campagna elettorale spesso e volentieri candidati e forze politiche non rispettino diligentemente le norme di legge è noto, ma forse a Bari qualcuno ha decisamente esagerato. Secondo il Movimento 5 Stelle, infatti, il preside dell'istituto comprensivo Garibaldi di Bari, Linda Cucumazzo, candidata in una delle liste a sostegno di Adriana Poli Bortone, in corsa con Forza Italia e Lega per la presidenza della Regione, avrebbe inviato sms elettorali sui telefonini dei genitori degli alunni: "Chi ha autorizzato la dottoressa Cucumazzo a utilizzare i numeri telefonici dei genitori – si chiedono – per un fine non attinente alle attività scolastiche ma per propaganda elettorale? Molti genitori hanno già confermato che non hanno mai rilasciato tale autorizzazione".

"Non ci sono limiti in questa campagna elettorale per l’elezione del consiglio regionale pugliese. Segnaliamo l’invio di sms a supporto della candidata consigliera Linda Cucumazzo in lista con la candidata presidente di Forza Italia, Adriana Poli Bortone. Tutto sembra essere nella norma, verrebbe da dire. Peccato che i destinatari di tali sms, ovvero coloro che ci hanno segnalato il caso, non solo altro che i genitori degli alunni iscritti all’Istituto Comprensivo Garibaldi di Bari cui è Preside proprio la candidata Cucumazzo!", denunciano gli attivisti del Movimento. "Orbene – proseguono i grillini – la domanda sorge spontanea: Chi ha utilizzato i riferimenti telefonici dei genitori iscritti all’Istituto Comprensivo Garibaldi per un utilizzo degli stessi non attinente alle attività scolastiche ma per propaganda elettorale? Il MoVimento 5 Stelle informerà le autorità competenti della situazione, che si aggiunge al fantastico quadretto degli ultimi giorni della propaganda elettorale attuata dai vecchi partiti. Ai cittadini diciamo: se queste persone non rispettano le regole, il buon senso, e perché no la legge, prima di entrare in consiglio regionale.. figuriamoci cosa accadrà quando saranno li dentro!".

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