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Bari, il supermercato “gratis” per i bisognosi: 200 famiglie in coda 3 ore prima dell’apertura

Le famiglie di Bari hanno a disposizione in maniera totalmente gratuita una tessera per fare la spesa. Con un tot. di punti da spendere sulla base della propria situazione, possono ‘acquistare’ la merce scartata dalla grande distribuzione.
A cura di Biagio Chiariello
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Il supermercato sociale di Bari apre alle cinque del pomeriggio. La merce scartata dalla grande distribuzione viene ceduta gratis ai più bisognosi nella ex scuola media "Azzarita", in via Barisano da Trani al quartiere San Paolo. Qui, ancora prima di pranzo, è possibile trovare già numerose persone in fila in attesa del proprio turno. “Così ci auto-organizziamo ed evitiamo di litigare per il posto. Vedrai, qui tra poco sembra la sala d'attesa del pronto soccorso” racconta Vito a Repubblica. Lui è stato uno dei primi ad arrivare intorno a mezzogiorno.

Per poter usufruire del servizio è necessario essere segnalati dai servizi sociali o rivolgersi direttamente all'associazione, mostrando stato di famiglia e certificazione Isee con reddito inferiore a 3mila euro. Si ottiene una scheda punti il cui numero varia a seconda della propria situazione. Ad esempio, una coppia con nove figli ha incassato il tetto massimo di 100 punti. Devono invece accontentarsi del minimo di 35 punti, le persone sole e senza figli. “Il meccanismo è molto diverso dalla mensa dei poveri o dai pacchi famiglia che ci danno le parrocchie – racconta Teresa, 50 anni e 55 punti conquistati – È tutto più discreto, e poi qui possiamo trovare detersivi per la casa o per i vestiti, prosciutto crudo, biscotti di marca e bevande come la Coca-Cola, che difficilmente potremmo permetterci per i nostri figli".

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Ogni prodotto vale un determinato tot. di punti. "L'olio vale sette punti e si può prendere una sola volta al mese, così ce n'è per tutti – si affrettano con le buste Anna e Angela, due sorelle under 30 – Il detersivo vale tre, zucchero e latte uno, pasta due". Con la mamma disoccupata, ogni mese completano 45 punti. "Cerchiamo di consumarli poco per volta – assicurano le ragazze – Dopo la spesa ci spostiamo nella stanza della frutta e della verdura, dove troviamo anche prodotti più rari e costosi, come i funghi o l'ananas".

Come detto, le derrate arrivano da vari gruppi commerciali: da Megamark a Metro passando il Mercato ortofrutticolo all'ingrosso di via Caracciolo. Alcuni hanno regalato anche scaffali, carrelli e la cassa per permettere al supermercato sociale di funzionare. "Se in una cassetta si rompe il tappo di una bottiglia, quella partita non può più finire in negozio – ricorda il presidente Gianni Macina – E invece noi la ripuliamo e dimostriamo che aiutare la gente è la più efficace lotta agli sprechi". Attualmente sono 239 le famiglie seguite, ma ce ne sono già 80 pronte a entrare nei nostri elenchi, spiega Raffaele Zurlo, di giorno impiegato dell'Agenzia dell'entrate e di sera volontario nel supermarket.

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