Bari, dieci casi di scabbia fra medici e infermieri: pazienti evacuati dall’ospedale

È allarme tra pazienti e dipendenti dell'ospedale "Di Venere", a Bari nel quartiere Carbonara, dopo che nel reparto di chirurgia sono stati registrati una decina di casi di scabbia, due accertati e otto sospetti. I casi al momento hanno riguardato solo il personale sanitario del nosocomio, cioè infermieri e medici, ma ovviamente è bastato a far scattare l'allarme nella struttura ospedaliera. Il primo caso è stato registrato giovedì scorso, e seguito nel giro di poche ore da un secondo contagio. La direzione generale della Asl di Bari ha attivato immediatamente una task force per gestire l’emergenza, mentre il reparto di cardiologia dove sono stati registrati tutti i casi, è stato chiuso su ordine della direzione sanitaria. Il reparto rimarrà chiuso per tutto il tempo necessario per concludere le opportune operazioni di disinfestazione. I pazienti, in tutto una ventina, sono stati tutti visitati e trasferiti temporaneamente nell'ospedale San Paolo di Bari e in altri centri della provincia.

"L'episodio è di una gravità inaudita atteso che non è concepibile che tutti i dieci dipendenti della cardiologia del Di Venere abbiano potuto contrarre la malattia nello stesso momento" denunciano dal sindacato Fials, aggiungendo: "Questo significa che le misure di prevenzione e protezione sono state evidentemente ignorate dalla direzione sanitaria dell’ospedale". "La Asl ora è intervenuta e ha proceduto al blocco dei ricoveri e al trasferimento dei pazienti, ma chiediamo sia avviata un’apposita indagine interna per individuare eventuali responsabilità" concludono dal sindacato autonomo. "È facile che il contagio si diffonda in un ospedale come il nostro, che accoglie migranti e persone senza fissa dimora da tutta la provincia" ha spiegato il direttore sanitario Domenico Labate, aggiungendo: "Tutti gli ambienti sono stati bonificati. Il personale con la scabbia rimarrà a casa sotto terapia per 15 giorni".