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Barbareschi: “Il teatro Eliseo chiude”. La replica del ministero: “Abbiamo già dato”

Il teatro romano è a rischio chiusura, secondo l’attore e produttore Luca Barbareschi. Ma dal MiBact arriva la precisazione: “Abbiamo già versato 1,2 milioni in due anni”.
A cura di Redazione Cultura
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Luca Barbareschi
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Il Teatro Eliseo di Roma chiude. Ad annunciarlo, nella conferenza stampa "convocata d'urgenza", il proprietario del teatro, Luca Barbareschi, il quale ha dichiarato:

Il Ministro Dario Franceschini ha tutti gli strumenti per salvare un teatro storico come l'Eliseo. Altrimenti qui si deve chiudere.

Lo storico palcoscenico, che l'attore e produttore ha rilevato un paio di anni fa, sta affrontando una grave crisi di liquidità che ne comprometterebbe l'esistenza, dovuta essenzialmente all'annullamento dell'emendamento del Milleproroghe che gli avrebbe garantito i 4 milioni di euro necessari ad andare avanti. Era già arrivata, intanto, la precisazione da parte della Direzione Generale dello Spettacolo del MiBact, che avevasottolineato come, in passato, al teatro di Barbareschi sia arrivato già:

Sostegno per oltre 1,2 milioni di euro in due anni, in media con gli altri Teatri di Rilevante Interesse Culturale.

L'Eliseo, insomma, sarebbe un Tric come gli altri, e deve accontentarsi delle risorse che ha già percepito, secondo gli uffici ministeriali. Intanto, qualche giorno prima, era arrivata la replica, più politica, ma altrettanto chiara, del ministro Dario Franceschini:

So del coraggio e della passione che Barbareschi ha messo nel rilancio dell'Eliseo e apprezzo anche la qualità della programmazione. Conosco anche le difficoltà economiche del Teatro ma non sono dotato di bacchetta magica. Io posso operare solo nell'ambito della legge e delle regole del Fus. Dentro queste regole, e soltanto dentro queste regole, farò il possibile, come mi auguro si impegnino a fare gli altri livelli istituzionali e soprattutto quei privati che hanno a cuore il futuro di un grande teatro romano.

Insomma, come a dire: noi abbiamo già fatto abbastanza, adesso tocca a te trovare i soldi altrove.

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