28 CONDIVISIONI

Bankitalia taglia di nuovo le stime del Pil: pesano i rischi globali e la Brexit

Via Nazionale taglia le stime del Pil italiano per l’anno 2017 e per il successivo biennio. A pesare sull’economia italiana sono le incertezze derivanti dall’incognita Brexit e dal futuro corso della politica monetaria statunitense.
A cura di Charlotte Matteini
28 CONDIVISIONI
Bankitalia ue aiuti di stato

Brutte notizie da Bankitalia. Nell'ultimo rapporto diramato dall'istituto centrale, le stime del Pil sarebbero più basse rispetto alle previsioni dello scorso giugno. Il Pil dell'italia, dunque, crescerà dello 0,9% nel 2017, stesso livello di quest'anno, mentre nel biennio successivo il prodotto interno lordo si attesterà a un +1,1%, una stima più bassa dello 0,2% nel triennio 2016-2018. "In Italia l'intonazione espansiva della politica di bilancio contribuirebbe a sostenere l'andamento dell'attività economica", sostengono gli analisti di Bankitalia, che rilevano inoltre tra le cause di questo ribassamento del Pil l'incognita Brexit. "La revisione riflette principalmente ipotesi meno favorevoli sull'andamento della domanda estera e dei tassi di interesse sui mercati internazionali e le stime sono sostanzialmente in linea con quelle delle principali istituzioni internazionali", spiega Bankitalia.

Per quanto riguarda l'anno in corso, gli analisti di Palazzo Koch sottolineano che l'andamento dell'attività economica in Italia è sostenuta "dall'intonazione espansiva' della politica di bilancio, che spinge la domanda interna". Nel terzo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,3%, dopo l'inattesa frenata registrata nel corso della primavera. Tra i fattori che gravano sull'economia italiana non c'è solo l'incognita Brexit, ma anche i dubbi sulla futura politica monetaria degli Stati Uniti e le relative reazioni dei mercati finanziari.

"I principali fattori di incertezza che gravano su queste proiezioni derivano dal contesto globale e dai mercati finanziari. La ripresa dell'economia globale potrebbe venire frenata dall'incertezza sulle trattative che definiranno i nuovi rapporti commerciali tra Unione europea e Regno Unito, dall'emergere di spinte protezionistiche e da possibili turbolenze nelle economie emergenti associate alla normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti; un sostegno alla crescita internazionale potrebbe invece derivare dall'attuazione di un programma di espansione fiscale da parte della nuova amministrazione statunitense, del quale non sono ancora definite le caratteristiche. Nell'area dell'euro episodi di volatilità dei mercati potrebbero riflettersi sulle condizioni finanziarie", conclude il rapporto di via Nazionale.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views