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Bankitalia: “Si pensi a sforzo eccezionale per superare la crisi. Uscire dall’euro sarebbe letale”

Le conseguenze della doppia recessione sono state più gravi di quelle della crisi degli anni ’30, sostiene il Governatore della Banca d’Italia, ammonendo sui rischi di salti nel buio, come l’uscita dall’area euro.
A cura di Redazione
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Nella giornata di oggi il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha presentato le "considerazioni finali", che riprendono le analisi degli ultimi mesi ed elaborano una sorta di scenario futuro dell'economia italiana. In molti si erano chiesti, in particolare, se il Governatore avesse espresso o meno un parere relativamente alla possibilità di elezioni anticipate, non appena sia approvata la nuova legge elettorale. Visco ha sostanzialmente glissato sul tema, ricordando però che, al di là dell'incertezza politica, per invertire il ciclo economico di una "recessione più grave della crisi degli anni '30", sono necessarie politiche non di corto raggio, in modo da ottenere "risultati che servono l'interesse generale, tenendo conto di chi resta indietro e di chi arretra, liberando l'economia da inutili vincoli, rendite di posizione, antichi e nuovi ritardi".

Del resto, il cammino verso una ripresa che appare ancora lontana è pieno di insidie e Visco ne individua due principali: il debito pubblico e i crediti deteriorati. Per Visco si tratta di tare che accentuano le disuguaglianze, sia tra le classi sociali che tra il Nord e il Sud del Paese, anche perché "riducono i margini di manovra dello Stato e degli intermediari finanziari; entrambi rendono vulnerabile l'economia italiana alle turbolenze sui mercati".

Ovviamente, al centro delle preoccupazioni di Bankitalia vi è la situazione del mercato del lavoro in Italia. Se i dati odierni appaiono incoraggianti, allo stesso tempo resta una situazione di fondo decisamente preoccupante. Preoccupano i NEET, che ormai non partecipano al mercato del lavoro, ma anche il calo della popolazione e le resistenze nella piena integrazione degli immigrati. Spiega Visco: "Un aumento della partecipazione al mercato del lavoro e un inserimento efficace e razionale degli immigrati saranno elementi necessari per lo sviluppo futuro del Paese".

C'è poi un passaggio che sembra un messaggio alla politica, quello sulla possibilità che il nostro Paese abbandoni l'area euro. Per Visco "è un'illusione pensare che la soluzione dei problemi economici nazionali possa essere più facile fuori dall'Unione economica e monetaria", e un salto in avanti in tal senso potrebbe essere addirittura letale per il Paese. Che, invece, ha "bisogno di politiche europeiste", anche sul versante dell'implementazione degli investimenti.

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