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Bangladesh, ucciso il “regista” della strage di Dacca in cui morirono 9 italiani

Tamim Ahmed Chowdhury è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con la polizia.
A cura di Davide Falcioni
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La polizia bengalese ha ucciso, nel corso di una sparatoria a Narayanganj, il regista della strage di Dacca, l'uomo che ha ideato l'attacco al ristorante Gulshan in cui lo scorso primo luglio morirono 22 persone tra le quali 9 italiani. Ad annunciarlo sono state le autorità bengalesi specificando che lo scontro a fuoco in cui è rimasto ucciso Tamim Ahmed Chowdhury, insieme ad altri due terroristi, è scoppiato dopo che le unità anti-terrorismo hanno fatto irruzione nel covo in cui si nascondeva nella località a circa 20 chilometri ad est di Dacca.

L'uccisione di Tamim Ahmed Chowdhury pone di fatto fine alla caccia all'uomo lanciata dalla polizia bengalese all'indomani della strage, quando le autorità individuarono nell'uomo – di origini canadese – il principale responsabile dell'attacco. A consentire l'identificazione era stato un raid condotto qualche giorno prima in un covo del Jamàatul Mujahideen Bangaldesh (Jmb), organizzazione jihadista che aveva rivendicato l'attacco, in cui erano stati uccisi nove miliziani. L'unico sopravvissuto catturato aveva accettato di collaborare con le autorità e, in cambio probabilmente di un sostanzioso sconto di pena, fornire prove ed elementi per identificare la ‘mente dell'attacco'.

Sulla testa di Tamin Chowdhury la polizia aveva messo una taglia di due milioni di taka (25,500 dollari), operazione che si è rivelata fondamentale per scoprire dove si nascondesse. Secondo gli inquirenti, Chowdhury accompagnò il gruppo di cinque terroristi dal loro appartamento di Bashundhara al ristorante, fuggendo pochi minuti prima dell'inizio dell'attacco e della presa d'ostaggi che si concluse 11 ore più tardi con il blitz delle forze di sicurezza. I terroristi, nel frattempo, avevano ucciso 20 ostaggi, 17 cittadini stranieri, nove italiani. Anche alcuni poliziotti persero la vita nello scontro a fuoco.

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