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Banche contro Renzi sul decreto Irpef: “Troppe tasse, ci ripensi”

Il presidente dell’Abi boccia il provvedimento del Governo giudicato troppo oneroso per banche e assicurazioni e chiede al Premier di ripensarci.
A cura di Antonio Palma
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Le banche italiane bocciano il decreto irpef varato dal Governo e chiedono al Premier un ripensamento. All'indomani del provvedimento presentato dall'Esecutivo, infatti, sul testo è intervenuto il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli, lamentando la forte pressione fiscale sugli istituti di credito. Le misure decise venerdì "penalizzano fiscalmente le banche operanti in Italia rispetto a quanto avviene alle concorrenti degli altri paesi Ue" ha sottolineato Patuelli, che chiede al Governo "un forte ripensamento sul complesso di queste decisioni". "Il forte aumento della pressione fiscale deliberato dal Consiglio dei Ministri si assomma a quello deciso il 25 novembre scorso dal precedente Governo" ha ricordato il numero uno dell'Abi, spiegando: "I due provvedimenti hanno determinato l’aumento dell’anticipazione IRES 2013 al 130% per banche e assicurazioni, l’enorme addizionale dell’8,5% sull’Ires 2013 sempre di banche e assicurazioni, la rivalutazione delle quote di Bankitalia con l’imposta del 12% disposta dalla legge di stabilità per tutte le rivalutazioni".

Le preoccupazioni del presidente dell’Abi riguarda soprattutto la tenuta finanziaria delle banche che secondo Patuelli rischiano di essere penalizzate rispetto agli altri istituti europei visto che proprio quest'anno saranno sottoposte all’esame della Banca centrale europea. Una preoccupazione avvalorata dai dati diffusi dalla Cgia di Mestre che spiega: "Dopo le misure annunciate dal governo il settore bancario, finanziario ed assicurativo nel 2014 si troverà a pagare 5,9 miliardi di tasse in più: 1,5 miliardi a seguito dell’aumento dell’addizionale Ires, 2,6 miliardi di euro per via delle nuove regole sulle svalutazioni dei crediti e 1,8 miliardi di euro alla luce della rivalutazione delle quote di banca d’Italia"."Per la prima volta le famiglie e le imprese si vedranno ridurre le tasse. Tuttavia, se il carico fiscale è destinato ad aumentare a dismisura sulle banche, è molto probabile che per le famiglie e le imprese le ricadute saranno negative" sottolineano dalla Cgia.

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