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Bambino di 15 mesi tolto alla madre e affidato al padre gay e al suo fidanzato

Per i giudici britannici, il padre e la sua famiglia hanno più possibilità di permettere al piccolo di crescere in maniera sana ed equilibrata.
A cura di A. P.
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Un bambino di 15 mesi sarà sottratto alla madre biologica e affidato al padre gay e al fidanzato di questo. È quanto ha stabilito un tribunale britannico sentenziando su un caso di madre surrogata finito davanti all'Alta Corte dopo uno scontro tra i due genitori biologici del piccolo. Alla base della decisione dei giudici il fatto che la donna abbia "deliberatamente fuorviato i ricorrenti al fine di concepire un figlio per se stessa piuttosto che cambiare idea in un secondo momento". In poche parole per i giudici la donna non ha cambiato idea dopo l'accordo con la coppia gay , ma li avrebbe ingannati facendosi donare lo sperma per concepire. Come emerso dal procedimento giudiziario, infatti, i due genitori biologici del piccolo, lui britannico lei rumena, dopo essersi conosciuti in Romania diventando amici avrebbero stipulato un accordo in maniera privata per far nascere un bambino che sarebbe stato allevato dal padre e dal fidanzato di questo.

Dopo il parto però la donna ha assunto un atteggiamento diffamatorio nei confronti del padre del piccolo insinuando voci e calunnie e per questo è stata ritenuta non attendibile dai giudici. Stabilendo che tra i due contendenti quello che ha più capacità di permettere al piccolo di crescere in maniera sana ed equilibrata è il padre, la Corte ha deciso quindi di affidare il bambino a questo. La madre potrà vederlo ma non potrà lasciare il Regno Unito con il piccolo. Emettendo la sentenza i giudici però hanno anche ricordato che "purtroppo questo caso è un altro esempio di come gli accordi privati tra i potenziali genitori per concepire i bambini e costruire una famiglia possano causare grande angoscia per i genitori biologici e i loro coniugi o partner".

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