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Bambini dell’asilo portati in gita in un macello, tra sangue e carcasse di animali

L’istituto in questione è il Granstubben Barnehage, che si trova nel villaggio norvegese di Henning. Le foto della gita postate su Facebook: “Queste immagini mi fanno venire voglia di vomitare” ha scritto un utente. Ma dalla scuola difendono la propria scelta: “Fa parte della nostra tradizione, e i bimbi sono stati autorizzati dai genitori”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una scuola materna norvegese si è ritrovata al centro di una rovente polemica dopo che i piccoli alunni avrebbe assistito alla macellazione e scuoiatura delle renne. Le foto della discussa gita scolastica sono state pubblicate sulla pagina Facebook della stessa Granstubben Barnehage, che si trova nel villaggio di Henning, un villaggio a circa 600 chilometri a nord di Oslo. Dag Olav Stoelan, dirigente della scuola materna, ha spiegato all'Associated Press che il viaggio aveva lo scopo di insegnare ai bimbi di 5 anni i comportamenti e le tradizioni delle popolazioni indigene  Sami. Molte di queste sono infatti coinvolte nell’allevamento delle renne. Tutti i bambini hanno avuto l’autorizzazione dei genitori a partecipare alla gita, e nessuno di loro ha avuto reazioni negative, secondo l'AP.

Le discussioni però non sono mancate. In alcune foto si vedono i piccoli intenti a guardare le carcasse degli animali, i zoccoli mozzati e le pelli trascinate vicino ad un palo in mezzo alla neve. In alcuni scatti si vedono gli stessi bambini impegnati ad aiutare le persone presenti trascinando la pelle di una delle renne e lasciando un filo di sangue dietro di sé.

Stoelan ha però spiegato: "Portare i bambini a vedere come viene prodotta la carne fa parte della loro educazione", ha detto al New York Times. "Troppe persone pensano che il cibo è prodotto in vetrina. Direi che quello di cui si discute è un fatto abbastanza radicato nella cultura norvegese, fin dai tempi antichi. I bambini della fattoria sono stati sempre portati a vedere la macellazione sin dai primi anni, e ancora oggi , molti vanno con i loro genitori per vedere come gli animali vengono macellati dopo la caccia” ha aggiunto. A fargli eco è stato il padre di uno degli alunni: “È importante che i ragazzi sappiano da dove proviene il cibo e vorrei che i miei figli potessero sperimentare qualcosa di simile!”. Dall’altra c’è tutto lo sdegno per ciò che hanno vissuto i bambini: “Queste immagini mi fanno venire voglia di vomitare – ha dichiarato un altro utente – La scuola è il lavaggio del cervello dei bambini e qui si normalizza l’omicidio e la sofferenza”.

Anche la scuola ha rilasciato una nota per difendere il suo operato: “Rispettiamo la differenza di opinione e possiamo capire che alcune persone si siano offese per le immagini. Ma crediamo in esperienze vere e le impressioni sensoriali rafforzano l’apprendimento. I genitori o tutori hanno avuto la possibilità di scegliere se far partecipare o meno il proprio figlio e tutti sono stati preparati accuratamente in anticipo. Il nostro staff è stato straordinario e li ha guidati attraverso quest’esperienza con la possibilità di parlare dopo e valutare le loro impressioni. Il programma del patrimonio culturale Sami fa parte degli studi nazionali per le scuole materne ed è approvato dal governo. Insegnare la cultura sami senza parlare di renne è impossibile”.

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