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Ballottaggio Pisapia Moratti: la strategia della denigrazione sembra non pagare più

A dieci giorni dal ballottaggio tra Pisapia e la Moratti a Milano e in tutt’Italia l’aria è molto pesante. Oggi Bossi ha etichettato il candidato del centrosinistra come “un matto” continuando la campagna di denigrazione contro Pisapia. Ma l’elettorato milanese sta dimostrando di gradire poco la Moratti.
A cura di Alfonso Biondi
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Elezioni comunali Milano

Il 29 e 30 maggio i cittadini milanesi saranno chiamati a scegliere il loro futuro sindaco: a contendersi la prestigiosa investitura Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra, e Letizia Moratti, sindaco uscente candidata del centrodestra. I giorni che precedono l'attesissimo ballottaggio vengono cadenzati con sorprendente puntualità dalle dichiarazioni dei politici, dalle analisi del sistema dei media, dalle sensazioni della società civile. Vediamo cosa è accaduto nelle ultime ore. Per quanto riguarda il mondo della politica, sono arrivate, fresche fresche, le dichiarazioni di Umberto Bossi sul possibile esito del ballottaggio. A seguito del vertice con Berlusconi, il leader del Carroccio ha dichiarato che "i milanesi non daranno la città in mano agli estremisti di sinistra. La Lega si impegnerà; non la lasciamo ad un matto che vuole riempirla di moschee e zingari".

Dopo una campagna elettorale molto movimentata, basata sulla denigrazione dell'avversario, la coalizione di centrodestra manda quindi un altro messaggio inequivocabile che non lascia presagire alcun cambio di rotta della strategia comunicativa. Le dichiarazioni di Bossi ben si sposano con quelle dal suo alleato Berlusconi che, a seguito del verdetto elettorale del primo turno, ha invitato i milanesi a votare la Moratti affinché "la città non cada in mano ai centri sociali".

Una strategia denigratoria che, già al primo turno di queste elezioni amministrative, ha dimostrato di essere controproducente e sulla quale la maggioranza di governo, nonostante abbia ammesso tale errore, sta andando avanti coi paraocchi. E, a quanto pare, i milanesi non gradiscono. Oggi, ad esempio, la Moratti, che s'era recata in piazza Duca d'Aosta per far visita a un presidio di 500 persone diversamente abili, è stata accolta da una valanga di fischi. I disabili, che stavano protestando contro i tagli del governo, avevano precedentemente accolto Pisapia con ovazioni, applausi e incoraggiamenti per il ballottaggio. Certo si tratta di un episodio isolato, ma forse è il segno che in città qualcosa sta cambiando.

Facebook

E i fan di Pisapia si fanno sentire anche sul web, dove molti elettori che vivono all'estero giurano che torneranno a Milano solamente per votare il candidato del centrosinistra. Su facebook è anche nata una pagina che si chiama "Torno a Milano per votare Pisapia": la pagina, al momento raccoglie circa un migliaio di persone che si scambiano opinioni e consigli su come tornare in Patria e dare il proprio appoggio a Pisapia. Insomma si preannunciano altri 10 giorni in cui non si parlerà d'altro, 10 giorni di speranze, polemiche e attese.

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