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Bagnoli, inchiesta sul futuro dell’ex area Italsider (VIDEO)

Reportage video dell’ex area siderurgica tra la politica che litiga e le inchieste giudiziarie: saranno vendute o no le aree a Ovest di Napoli? Chi vorrà acquistarle sapendo che la bonifica è ancora un grande punto interrogativo?
A cura di Antonio Musella
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Disastro ambientale: È questa la sintesi delle 100 pagine dell'ordinanza di sequestro delle aree ex Italsider di Bagnoli firmato dai pm del superprocura ambientale D'Urso, Chiaromonte e Giordano. Un'inchiesta che spiegherebbe anche il motivo per cui i bandi per la vendita dei terreni dell'area di Bagnoli continuano ad andare deserti. Per i pm le aree dell'ex Italsider non andavano bonificate. Nel 2003 con l'istituzione del sito di interesse strategico Nazionale di Bagnoli, i suoli dell'ex acciaierie vengono destinati ad uso commerciale e non residenziale. I suoli dunque erano già compatibili con attività commerciali, la bonifica pertanto andava sospesa. Secondo i magistrati con le varianti di bonifica del 2006 e del 2008 la Bagnoli Futura spa, società di proprietà del Comune di Napoli, con la complicità del direttore generale del Ministero dell'Ambiente, procedevano ad un'opera di bonifica sostanzialmente inutile con il solo scopo di incassare i finanziamenti europei. Per i magistrati la regia dell'operazione apparterrebbe ad un gruppo di manager pubblici e rappresentanti politici. Il ruolo preminente lo avrebbe Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente a cui spettava la supervisione della bonifica del Sin di Bagnoli. Mascazzini è finito al centro di numerose inchieste tra cui quelle per lo smaltimento in mare del percolato delle discariche campane, quella per la rimozione delle macerie del terremoto de L'Aquila e quella per la bonifica dell'area lagunare di Marano e Grado in Friuli.

A seguire ci sono Sabatino Santangelo, che è stato Presidente della Bagnoli Futura Spa nel 2006 e poi vice sindaco di Napoli dal 2006 al 2011; Rocco Papa, Presidente della Bagnolifutura dal 2002 al 2010; Carlo Borgomeo, Direttore generale della Bagnoli Futura dal 2002 al 2007 e Mario Hubler, Direttore generale della Bagnoli Futura dal 2007 al 2012. I rifiuti ed i riporti di suolo, frutto dei lavori a seguito delle varianti di bonifica nel 2006 e nel 2008 , non possono essere smaltiti altrove per l'assenza di una discarica autorizzata. Di conseguenza vengono trattati sul sito ma vengono anche utilizzati come terreni di ricopertura per le aree che dovevano essere messe in sicurezza, per risparmiare sui costi ed accelerare le attività di presunta bonifica. Nell'area del Parco dello Sport, secondo la ricostruzione della Procura, sono state interrate morchie oleose, facendo di quell'area una vera e propria discarica abusiva, sopra cui è stato costruito un parco a tema. Ad autorizzare il miscelamento delle morchie al terreno di risulta per i magistrati pare sia stato Gianfranco Caligiuri, fino a poco tempo fa responsabile tecnico della Bagnoli Futura e definito dai pm la “memoria storica” della società del Comune di Napoli. Caligiuri per gli inquirenti ha sottoscritto falsi certificati di analisi dei terreni provenienti dal ciclo di bonifica. Ad effettuare i prelievi per le analisi è stata Federica Caligiuri, figlia dell'ex direttore tecnico della Bagnoli Futura.

Altro tecnico finito nell'inchiesta è il dirigente del settore ambiente del Comune di Napoli, Giuseppe Pulli, che secondo gli inquirenti dopo aver rilevato che la zona del Parco dello Sport adibita a parco per bambini non era stata bonificata correttamente, invece di richiederne l'immediata bonifica suggeriva a Bagnoli Futura come superare le criticità della omessa bonifica. Per i magistrati sul Parco dello Sport, ci sono “macroscopiche criticità”. Il Consiglio Comunale di Napoli ha da tempo istituito una Commissione di Vigilanza sulla Bagnoli Futura. La presidenza di questa commissione spetta solitamente alle opposizioni, ma da due anni, cioè dall'insediamento dell'attuale consiglio comunale, le opposizioni non si mettono d'accordo su chi tra i consiglieri di opposizione deve guidarla. All'oggi quindi la commissione si riunisce sporadicamente e non ha nemmeno un presidente. Con delibera n°248 del 2012, l'amministrazione De Magistris prevede nella stessa area oggetto dell'inchiesta una nuova variante di bonifica che consenta l'uso residenziale dei suoli. Nel febbraio del 2012 il Comune indice una bando per la vendita dei suoli della stessa area. Secondo la delibera la bonifica dei terreni andrebbe a carico dei privati. In pratica chi compra dovrà assumersi costi altissimi per bonificare l'area e renderla ad uso residenziale. Il risultato è che i bandi vanno deserti e nessuno compra i suoli. Quindi a chi compra verrà sempre chiesto l'onere di bonificare.

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