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I verbali delle baby squillo: “500 euro al giorno, non è un bel gioco con gli adulti”

La più grande delle baby prostitute dei Parioli dinanzi al pm si mostra sfrontata, aggressiva e sicura di sé. Pronta anche a difendere il loro sfruttatore perché “se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra”. Anche se ammette che non è normale andare con gli uomini grandi.
A cura di Susanna Picone
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“Se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra e non è stata una scelta di Mimmi. Non è che lui ci ha costretto. È stata tutta una cosa nostra. È stata una idea nostra”: a parlare in questi termini dinanzi al pm è stata la più grande delle baby prostitute dei Parioli, una ragazzina apparsa sfrontata, aggressiva e indipendente di fronte ai magistrati. Una giovane che ha parlato di quanto accadeva in quell’appartamento dei Parioli, dei suoi guadagni, della droga, affermando però che “non è sfruttamento alla prostituzione perché lui non mi ha costretto”. La baby squillo afferma insomma di non essere una vittima e che secondo lei non è un reato quanto accaduto. È il Corriere a pubblicare i verbali degli interrogatori. La baby prostituta parla di un “gioco” ma ammette anche che alla fine non è bello, perché “certamente non è normale andare con gli uomini grandi”.

“Le mamme sapevano” – Quando il pm le chiede dei soldi guadagnati lei parla anche di 500 euro al giorno. A Ieni, l’uomo accusato di averle sfruttate, davano 100 euro a prestazione. Racconta dei clienti che incontravano ovunque, dalla casa dei Parioli agli alberghi e in vacanza. E la giovane nega anche di aver spinto l’amica più piccola a prostituirsi: “Io avevo i contatti telefonici. Io avevo i numeri perché avevo iniziato prima della mia amica, non perché la gestivo io”. Nei verbali parla anche di sua madre che, secondo la giovane prostituta, aveva capito: “Si capiva perché comunque giravamo con troppi soldi e con la droga alla fine hai sempre qualcuno sopra di te, non puoi avere tutti sti soldi”. E della madre della sua amica afferma: “Sapeva che noi, pensava che noi spacciassimo e quindi le chiedeva i soldi”.

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