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Aveva insultato e fatto piangere un bimbo bocciato, sindaco di Cerignola querelato

Aveva rimproverato duramente un ragazzino che si era vantato davanti a tutti di essere stato bocciato. Adesso il padre del bimbo è pronto a querelarlo: “L’ha umiliato e questo mi ha distrutto. Oggi tutti i bambini della zona lo prendono in giro”.
A cura di Biagio Chiariello
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Era finito nella bufera per aver rimproverato in maniera molto colorita un bimbo si era vantato davanti a tutti di essere stato bocciato, per poi farlo scoppiare in lacrime. Quelle immagini hanno fatto il giro del web, generando reazioni anche molto indignate nei confronti del sindaco di Cerignola Franco Metta. L’uomo ora rischia una denuncia, come evidenzia Repubblica. Michele, il padre del bambino che il primo cittadino aveva apostrofato come “scemo” e “str…” per gli scarsi risultati a scuola, ha preso già contatti con un avvocato di Cerignola per querelare Metta ed è intenzionato a portare la vicenda sui banchi del tribunale. “Stiamo parlando di un bambino di 11 anni: mi ha fatto male vedere come è stato aggredito, come con le mani cercava quasi di ripararsi e difendersi" dice l’uomo intervistato da Repubblica. Secondo il signor Michele il figlioletto sarebbe stato “aggredito” e “umiliato”. “Vederlo umiliato e posto alla mercé di tutti mi ha distrutto. Oggi tutti i bambini della zona lo appellano con quelle stesse parole pronunciate dal sindaco: gli hanno messo l'etichetta e lui non vuole più uscire di casa" continua.

Da parte sua il sindaco si era difeso sul social network scrivendo: “Polemiche sul mio rimprovero al ragazzino, ieri sera? Si era vantato di essere stato bocciato. L’ho rimproverato, duramente e lo rifarei cento volte. Dopo l’ho tenuto abbracciato per tutto il tempo e gli altri ragazzini mi passavano di fianco e mi sussurravano di essere stati promossi. Io sono la vostra ossessione!” Ma il padre del piccolo replica così: “Avrei accettato se il sindaco si fosse interessato ai perché della bocciatura, spronando il bambino a fare meglio per l'anno successivo. Ma quella che è venuta fuori è stata una vera aggressione verbale, con tanto di insulti. Tutta la famiglia lo sta sostenendo, lo stiamo spingendo a tornare alle sue attività, ma in strada tutti lo indicano e lo additano come ‘il bambino del video'. Io da genitore sto male. E mi ha fatto male vedere mio figlio dato in pasto al web e alle tv senza alcuna tutela della privacy, senza alcuna copertura in viso".

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