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Autostrade, dal primo gennaio 2016 scattano gli aumenti

Il primo gennaio 2016 entrano in vigore gli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale. L’aumento medio sarà dello 0,86%. Sulla rete di Autostrade per l’Italia l’incremento + 1,09%.
A cura di Susanna Picone
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Con il nuovo anno scattano gli aumenti dei pedaggi autostradali su diversi tratti. Gli aumenti interessano sei società (il maggior rincaro per Satap tronco A4 Torino-Milano +6,5%) perché “quest'anno – ha spiegato il Ministero dei trasporti – per tutte le società per le quali è in fase di aggiornamento il Piano economico finanziario, gli aumenti sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l'eventuale adeguamento”. L'aumento medio attualmente riconosciuto, calcolato sui veicoli-km che si prevede saranno percorsi sull'intera rete autostradale nel 2016, risulta pari allo 0,86%. Per Autostrade per l'Italia, che gestisce gran parte della rete, aumento dell’1,09%.

Nel dettaglio, i Decreti Interministeriali hanno riconosciuto i seguenti adeguamenti: Asti-Cuneo S.p.A. 0,00%; ATIVA S.p.A. 0,03%; Autostrada del Brennero S.p.A. 0,00%; Autovie Venete S.p.A. 0,00%; Brescia-Padova S.p.A. 0,00%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV S.p.A. 0,00%; Centro Padane S.p.A. 0,00%; Autocamionale della Cisa S.p.A. 0,00%; Autostrada dei Fiori S.p.A. 0,00%; Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A. 0,00%; Tangenziale di Napoli S.p.A. 0,00%; RAV S.p.A. 0,00%; SALT S.p.A. 0,00%; SAT S.p.A. 0,00%; Autostrade Meridionali (SAM) S.p.A. 0,00%; SATAP Tronco A4 S.p.A. 6,50%; SATAP Tronco A21 S.p.A. 0,00%; SAV S.p.A. 0,00%; SITAF S.p.A. 0,00%; Torino – Savona S.p.A. 0,00%; Strada dei Parchi S.p.A. 3,45%; Bre.be.mi. 0,00%,TEEM 2,10% e Pedemontana Lombarda 1,00%.

L’Aiscat, l’associazione che riunisce tutte le concessionarie autostradali, in una nota lamenta che “ancora una volta al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27”. Per l’Aiscat la maggior parte dei piani finanziari delle concessionarie autostradali, scaduti tra il 2012 e il 2013, “non risultano ad oggi ancora approvati da parte dei ministeri competenti nonostante siano stati presentati tempestivamente da parte dei concessionari e nonostante esistano precise indicazioni emanate dal Cipe sulla tempistica relativa”. Per l’associazione ciò “comporta, oltre ad una violazione della normativa e del contratto, gravi danni per i concessionari i quali – in mancanza di un piano approvato – non sono messi in grado di effettuare gli ulteriori investimenti previsti, minando la credibilità delle aziende e del Paese con pesanti ripercussioni sulla bancabilità dei progetti”.

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