Austria, annullate le elezioni presidenziali per irregolarità negli scrutini

La Corte Costituzionale austriaca ha annullato il risultato del ballottaggio delle elezioni presidenziali dello scorso 22 maggio che decretò il successo di Alexander Van der Bellen, candidato dei Verdi. Secondo i giudici sarebbero state riscontrate alcune gravi irregolarità nel corso dello scrutinio. A presentare il ricorso all'indomani del voto era stato il grande sconfitto Norbert Hofer, esponente dell'estrema destra austriaca che aveva conseguito solo 30mila voti in meno dello sfidante (eletto con il 50,3% dei consensi). Le elezioni presidenziali austriache avevano avuto un grande seguito in tutta Europa: nel caso avesse vinto Hofer, sarebbe diventato il primo capo di stato europeo di estrema destra dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Il ballottaggio verrà ripetuto

"Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità. La nostra sentenza deve rafforzare il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia", ha commentato a Vienna il presidente della Corte costituzionale Gehrart Holzinger pochi minuti prima di pronunciare la sentenza di annullamento del risultato del ballottaggio. Il voto per decretare il nuovo presidente della Repubblica austriaco dovrà quindi essere ripetuto.

Il ricorso alla Corte Costituzionale era stato presentato poco dopo l'esito del voto Partito della Libertà, organizzazione di estrema destra che ha espresso il candidato Hofer e secondo cui ci sarebbero state importanti irregolarità durante gli scrutini in diversi seggi:  in alcuni ad esempio i voti arrivati via posta sarebbero stati aperti già la domenica sera, mentre la legge stabilisce che debbano essere aperti solo dal lunedì mattina. Quella dei voti postali è una questione molto delicata: sono stati quelli che di fatto hanno permesso a Van der Bellen di vincere. Non è ancora stato stabilito quando verrà ripetuto il ballottaggio.