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Austria al voto per il ballottaggio delle presidenziali: favorito il candidato di destra

Norbert Hofer, candidato del partito austriaco della Libertà (Fpoe), si sfiderà con quello dei Verdi, Alexander Van der Bellen. Secondo i sondaggi, il ballottaggio è particolarmente incerto perché la gran parte dell’elettorato deciderà il suo voto all’ultimo momento. Il candidato dell’estrema destra, comunque, risulterebbe al momento favorito.
A cura di Redazione
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Presidential candidate Norbert Hofer of the Austrian Freedom Party (FPOe) poses as he casts his ballot at the polling station in his hometown Pinkafeld, Austria, May 22, 2016. REUTERS/Heinz-Peter Bader TPX IMAGES OF THE DAY

Update 17:10 – Secondo i primi exit poll a chiusura delle urne, sarebbe un testa a testa il ballottaggio delle elezioni presidenziali austriache. Hofer, candidato dell'estrema destra, sarebbe in vantaggio – anche se lieve – su Van der Bellen, con il 50,2% dei voti contro il 49,8%. I risultati definitivi, però, saranno noti solo lunedì.

Da questa mattina alle 7 in Austria sono aperti i seggi per votare al ballottaggio delle elezioni presidenziali. Sono chiamati alle urne 6,4 milioni di cittadini, che potranno esercitare il loro diritto fino alle 17 di questo pomeriggio. Queste elezioni sono state parecchio discusse, a causa dell'ascesa di Norbert Hofer, candidato della destra populista e favorito per la carica. Hofer, del partito austriaco della Libertà (Fpoe), si sfiderà al ballottaggio con il candidato dei Verdi, Alexander Van der Bellen. Nessuno dei partiti che finora hanno dominato la scena politica austriaca, popolari e socialdemocratici, infatti, è riuscito a superare il primo turno, attestandosi a un umiliante 11%. Secondo i sondaggi, il ballottaggio è particolarmente incerto perché la gran parte dell’elettorato deciderà il suo voto all’ultimo momento. Il candidato dell'estrema destra, comunque, risulterebbe al momento favorito.

Hofer ha condotto tutta la sua campagna elettorale sui temi tipici della destra: euroscetticismo, emergenza immigrazione ed emergenza sicurezza. Sostiene di voler far "somigliare l'Austria alla Svizzera", con un uso massiccio dello strumento del referendum. In programma ne avrebbe uno sull'accordo Ttip, sull'ingresso della Turchia nell'Ue e per scongiurare eventuali piani di abolizione del contante. E ha promesso di utilizzare alla lettera i suoi poteri una volta presidente. La Costituzione austriaca, infatti, gliene attribuisce molti: in teoria anche quello di mandare a casa il governo. Dall'altra parte c'è Van der Bellen, chiamato da chi vuole screditarlo "radicale di sinistra nascosto dalla pelliccia da moderato", che della politica dell'accoglienza ha fatto la cifra della sua campagna elettorale.

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